Coronavirus

Ospedale di Montichiari, donazioni di respiratori respinte: non erano idonee

A rispondere la direttrice sanitaria, dottoressa Giansiracusa: "Non possiamo accettare attrezzature non adatte a una cura ospedaliera".

Ospedale di Montichiari, donazioni di respiratori respinte: non erano idonee
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È la direttrice sanitaria dell’ospedale di Montichiari in persona, dottoressa Paola Giansiracusa (nella foto), a chiarire la notizia, diffusasi la settimana scorsa su un quotidiano bresciano, del rifiuto da parte dei vertici del nosocomio locale di tre respiratori che erano stati offerti da una nota struttura ricettiva monteclarense.

La vicenda

La vicenda, che aveva fatto non poco discutere la cittadinanza, aveva anche smosso molti dubbi sulle raccolte di materiale e fondi che con grande generosità la cittadinanza sta raccogliendo a favore della struttura sanitaria locale.

La spiegazione della direzione sanitaria

«Voglio ringraziare i monteclarensi tutti – precisa Giansiracusa – per la catena di solidarietà che si sta muovendo e che ci fa veramente commuovere. L’ospedale di Montichiari, non lo nascondo, è oggi in difficoltà ed è stato quasi totalmente convertito all’emergenza COVID-19. L’intero staff, però, è fantastico e tutti dai medici, agli infermieri, agli internisti, al personale sanitario e ausiliario si è messo a disposizione a supporto di questa situazione drammatica.

Mancano attrezzature, è vero, si fa molto fatica a reperirle e, dunque, ben vengano le donazioni esterne. Per questo mi piange il cuore leggere che la direttrice sanitaria dell’ospedale non avrebbe accettato donazioni proposte da alcuni privati.

Voglio chiarire che relativamente a tutto ciò che mi viene proposto io ho bisogno di ricevere la scheda tecnica, che è fondamentale per capire la tipologia dell’attrezzatura che arriva e il suo utilizzo. Non si possono proporre attrezzature che non servono né in questo momento né dopo perchè non sono consone ad una cura ospedaliera».

Le motivazioni del rifiuto

«Quindi se ho detto di no ad alcune donazioni - conclude la dottoressa -  è perché, dopo che le strumentazioni sono state visionate da me e dal medico specialista che avrebbe dovuto utilizzarle, non sono risultate idonee. E non si tratta solo del fatto che siano un modello diverso, è proprio l’utilizzo che non è adeguato. Non facciamo affatto differenza tra donatori, noi accettiamo tutto ma non è possibile far spendere soldi, privati o pubblici che siano, inutilmente.

I respiratori per terapia non invasiva sono indispensabili, sono un supporto fondamentale per far superare la crisi respiratoria ai pazienti, ma devono essere respiratori idonei o non servono per nulla alla cura».

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