Ore di ansia per la sorte dell'imprenditore rapinato

Ore di ansia per la sorte dell'imprenditore rapinato
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Sono ore di ansia a Ghedi per le sorti di Francesco Scalvini, l'imprenditore ridotto in fin di vita mentre tentava di difendere la sua famiglia dall'aggressione di una banda di rapinatori.

L'uomo è ricoverato agli Spedali Civili di Brescia, dove il 36enne è in condizioni disperate per le profonde ferite alla testa rimediate durante la rapina di via Petrarca lunedì 23 gennaio. 

Dopo aver sentito rumori provenienti dai locali del magazzino dell'azienda di famiglia, posta al piano terra, Giancarlo e Ignazio si erano diretti in cortile dove si sono trovati faccia a faccia con i malviventi che si erano già nascosti in una stanzetta nell'abitazione del secondo piano, quella di Giancarlo, raggiunta con una scala trovata nel cortile dove si è scatenata l'inaudita violenza. A farsi avanti era stato Francesco, che abita a poca distanza, allertato telefonicamente dallo zio.

Il giovane  ha provato in ogni modo a difendere padre e zio, ma i tre malviventi hanno avuto la meglio: armati di tubi di ferro e piedi di porco l'hanno colpito più volte con violenza, soprattutto al volto e alla nuca.

Nella serata di ieri anche il sindaco di Ghedi e la sua giunta erano presenti in piazza dove Rete 4 ha effettuato un collegamento in diretta con la trasmissione "Dalla Vostra Parte", raccogliendo decine di persone che hanno manifestato grande vicinanza per l'imprenditore ferito e richiesto giustizia.


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