Operatrice rubava ori e ricordi agli anziani in Rsa: restituiti dai Carabinieri
Fondamentale è stato l’aiuto della direttrice della Casa di riposo che per prima si è rivolta ai militari
Non è solo il furto, il mettere le mani sugli oggetti degli altri e, ancor peggio, la fusione dell’oro per guadagnarci qualche spiccio, ma in questo caso si parla proprio della privazione dei ricordi, di quei monili che molte volte hanno un valore più affettivo che economico, legati a persone che, spesso, non ci sono più.
Operatrice rubava ori e ricordi agli anziani in Rsa
Fortunatamente, però, ci sono storie che hanno un lieto fine. Episodi che, seppur brutti, grazie alla collaborazione e l’impegno di tutti, ma soprattutto grazie alla celere azione delle Forze dell’ordine, alla fine si concludono con la riconsegna della fede ad una persona alla quale era stata rubata.
E’ successo a Castelcovati, in Casa di riposo, alla Fondazione Fabeni Spazzini. Ad allertare i carabinieri di Castrezzato, ancor prima dei parenti della vittima, è stata la direttrice della stessa struttura che ha raccontato ai militari di alcuni furti ai danni degli anziani e si è messa a disposizione delle Forze dell’ordine per il proseguimento delle indagini.
Poco dopo, infatti, i familiari di un’anziana si sono recati in caserma e hanno raccontato che alla donna erano state trafugate la fede e la collanina.
Recuperati e restituiti dai Carabinieri
Sono state avviate delle verifiche sul personale (perché fin da subito si è intuito che i furti potessero avvenire direttamente dall’interno) e, allo stesso tempo, i militari si sono mossi per recuperare l’oro. Infatti, non è un segreto che una volta portati dai compra oro, dopo una decina di giorni questi vengono fusi. Una corsa contro il tempo, che fortunatamente ha portato i carabinieri della stazione di Castrezzato nella giusta attività del territorio e ha permesso loro di recuperare non soltanto quanto rubato a chi ha sporto denuncia, ma anche altri monili. Probabilmente infatti, anche altri anziani erano finiti nel mirino, ma né loro e né tantomeno i famigliari avevano ancora avuto modo di rendersene conto.
In contemporanea, dalle indagini è emerso che alla base dei furti c’era un’operatrice arrivata non da molto tempo e che probabilmente nelle ultime settimane, oltre che prendersi cura delle persone all’interno della struttura, si era creata anche un «secondo lavoro», quello di ladra. Una "professione" che conosceva bene dato che già in passato, tra il 2010 e il 2011 era stata denunciata per i medesimi fatti. La lezione, però, non le era bastata e anche a Castelcovati aveva continuato imperterrita. Nei confronti della donna sono stati presi provvedimenti ed è stata nuovamente denunciata.