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Operaio di professione e medico per...hobby: scatta la denuncia

Aveva fornito ad un suo "paziente" prestazioni al prezzo di 150 euro l'una.

Operaio di professione e medico per...hobby: scatta la denuncia
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Una professione l'aveva come operaio e come hobby aveva deciso di fare il medico!

Oltre 200 confezioni di medicinali sequestrati

Era ciò che faceva un indiano residente a Leno, il quale è stato smascherato dai Carabinieri del NAS di Brescia che, quando gli hanno perquisito casa, hanno trovato, e sequestrato, oltre 200 confezioni di medicinali di differente forma e specie, molti dei quali non autorizzati dall’Agenzia Italiana del Farmaco a poter essere utilizzati in Italia, e, soprattutto, strumenti di lavoro tipici del medico (stetoscopio, otoscopio, misuratori di pressione, deflussori per flebo, siringhe ed aghi di diversa conformazione).

Al via le indagini

Le indagini hanno preso il via qualche mese fa, quando un uomo, indiano anche lui, ha varcato la porta degli uffici del NAS di Brescia per raccontare la sua vicenda. A causa di una malattia della pelle, era entrato in contatto, per il tramite di conoscenze comuni, con un connazionale presentatogli come un medico esperto. Questi, dopo averlo visitato e senza pronunciarsi in merito alla patologia diagnosticagli, in tre circostanze, gli aveva personalmente praticato, al prezzo di 150 euro a prestazione, alcune iniezioni di un mix di medicinali. La “terapia” aveva soltanto dato un sollievo immediato e temporaneo. A distanza di qualche giorno, infatti, i sintomi dell’infezione erano tornati a manifestarsi in maniera più forte e diffusa. Tale situazione aveva indotto il malcapitato a confrontarsi con un dermatologo, vero in questo caso, il quale, prescritti degli esami, aveva finalmente individuato la causa del malessere e prescritto la sua giusta cura.

L'identificazione del falso medico

È stata l’intuizione di un esperto militare del reparto a consentire l’identificazione del medico fasullo. L’uomo si era infatti mosso in maniera accorta: aveva visitato sempre “a domicilio” il suo “paziente”, al quale aveva lasciato un recapito telefonico che gli accertamenti, però, collegavano ad un'altra persona, apparentemente estranea ai fatti. L’impostore era però già incappato in una denuncia per esercizio abusivo della professione qualche anno fa. A scovarlo, anche quella volta, erano stati i Carabinieri del NAS. Uno di questi si è ricordato di lui. La vittima, quando ha visto la sua foto, non ha avuto dubbi. La perquisizione ha fatto il resto.

Scatta la denuncia

L’indiano è stato denunciato, ancora una volta, per esercizio abusivo di una professione e per importazione illecita di farmaci. In merito alla condotta tenuta nei confronti del connazionale, potrà essere chiamato a rispondere, anche, di somministrazione di medicinali imperfetti e di lesioni colpose. L’analisi del contenuto del suo cellulare, che gli investigatori hanno sequestrato, chiarirà le dimensioni della sua illecita attività.

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