BEDIZZOLE

Omicidio Fantoni, Pavarini rinviato a giudizio

Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio

Omicidio Fantoni, Pavarini rinviato a giudizio
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Omicidio Fantoni, Pavarini rinviato a giudizio.

Rinvio a giudizio e appuntamento al 3 febbraio prossimo. Lunedì 14 dicembre, come da programma, si è tenuta l’udienza preliminare per il terribile omicidio di Francesca Fantoni, la 39enne bedizzolese violentata e uccisa in pieno centro cittadino a fine gennaio scorso. L’unico imputato e reo-confesso Andrea Pavarini - 32enne bedizzolese - è stato rinviato a giudizio dal giudice per le indagini preliminari Alessandra Sabatucci, accogliendo di fatto la richiesta avanzata dal pubblico ministero Marzia Aliatis. La corte d’Assise, mercoledì 3 febbraio 2021 aprirà uffficialmente il processo, a poco più di un anno dalla pagina più nera della storia di Bedizzole.

Quel terribile 25 gennaio

Correva infatti sabato 25 gennaio 2020, quando Francesca e Andrea, una coppia di amici agli occhi dei più, uscivano assieme da un bar del centro e si incamminavano in direzione degli autoscontri che in quei giorni coloravano Piazzale Europa, come da tradizione. Saranno probabilmente proprio gli altoparlanti degli autoscontri a coprire l’irreparabile, con Pavarini che avrebbe condotto Francesca Fantoni nell’adiacente Parco dei Bersaglieri, dove l’avrebbe colpita, avrebbe violentato di lei e l’avrebbe infine uccisa, occultandone il cadavere e tornando poi in direzione del centro di Bedizzole, dove le telecamere lo avrebbero immortalato sporco di sangue. Una morte terribile e tragica, resa ancora più amara dalla modalità e dai tempi dell’assassinio, nel cuore della città e tra due persone di Bedizzole, che si conoscevano e che in tanti conoscevano bene. Lunedì 27 gennaio il ritrovamento del cadavere e la perquisizione della casa del sospettato, dove il ritrovamento della felpa sporca del sangue della vittima ha portato l’imputato alla confessione, giunta il 29 gennaio.

A febbraio in Corte d'Assise

Un anno e pochi giorni più tardi, sarà la Corte d’Assise a stabilire la pena per quanto avvenuto a Bedizzole. La difesa di Pavarini ha puntato molto sulle condizioni mentali dell’imputato, ma la perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari ha evidenziato la capacità di intendere e di volere del 32enne bedizzolese, che prenderà dunque regolarmente parte al processo, anche se la risonanza magnetica al cervello e l’elettroencefalogramma, su cui il Gip aveva dato parere favorevole, ad oggi non sono ancora stati effettutati sull’imputato, che in questi mesi è in carcere a Pavia.

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