Omicidio di Chiari: l'assassino condannato a 30 anni
Il fatto era avvenuto l'anno scorso, nel 2018, a Chiari durante le Quadre.
Il fatto era avvenuto l'anno scorso, nel 2018, a Chiari. Marsel Disha Romelli, albanese classe 1992, è stato condannato a 30 anni di reclusione dopo il processo abbreviato.
Omicidio di Chiari: l'assassino condannato a 30 anni
L'albanese, che abitava con la moglie italiana a Urago, l'anno scorso era stato arrestato per l'omicidio del connazionale Arben Kola, padre di famiglia residente a Chiari. Il giovane uraghese era stato sottoposto anche a una perizia psichiatrica e per l'esperto è in grado di intendere e volere. Il gup Christian Colombo ha accolto di fatto la richiesta del pubblico ministero Federica Ceschi e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. La difesa aveva, invece, chiesto la seminfermità per il suo assistito "in quanto soffre di un disturbo della personalità".
Il fatto
Il fatto era avvenuto durante le Quadre, per l'esattezza davanti a una sala giochi in viale Teosa. Alla base di tutto una questione di droga. Il litigio era degenerato e l'albanese classe 1992 aveva colpito il connazionale con un oggetto, probabilmente un cacciavite. L'uomo era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Chiari nella notte a Urago e il giorno successivo si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Alessandra Sabatucci. Poi, aveva fatto lo stesso davanti al pm Federica Ceschi. Il gip si era ritirato per decidere e aveva poi confermato la misura cautelare in carcere.
Leggi anche: Omicidio di Chiari: l’assassino si avvale della facoltà di non rispondere
oppure: Omicidio di Chiari: richiesta la perizia psichiatrica sull’assassino