Montichiari

Omaggio ai caduti di Nassiryia

Cerimonia questa mattina a 17 anni dalla strage

Omaggio ai caduti di Nassiryia
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Anche a Montichiari oggi non è mancato l'omaggio alle vittime della strage di Nassiryia avvenuta il 12 novembre del 2003.

Cerimonia a Montichiari in ricordo delle vittime dell'attentato terroristico di Nassiryia

Oggi alle 12.30 al Parco Caduti di Nassiryia, davanti al Monumento al Carabiniere si svolta la cerimonia di commemorazione a ricordo delle vittime della strage di Nassiryia avvenuta il 12 novembre del 2003 in Iraq in cui persero la vita 12 carabinieri, 5 militari e 2 civili. A far i discorsi ufficiali l'assessore Guido Andrea Lanfranchi e l'assessore Barbara Padovani.

Il discorso dell'assessore Andrea Lanfranchi

“C'è chi dice che noi siamo fatti di tempo e spazio oltre che di spirito e di corpo. Se chiudiamo gli occhi eliminiamo lo spazio ma la mente ci permette di essere ancora nella dimensione temporale. Quindi quando si commemora qualcosa di importante come oggi, facciamo rivivere quelle persone che si sono sacrificate per la Pace. Ricordando si fa rivivere quell'istante e per quanto mi riguarda con stupore ricordo quella mattina di 17 anni fa, erano circa le 10, e arrivò la terribile notizia che un maledetto camion bomba aveva provoca tante vittime, soprattutto italiani, 19 persone, carabinieri, militari e civili, 19 vite spezzate. Con orgoglio siamo qui oggi a commemorare queste persone positive, figure che dobbiamo ricordare soprattutto per i nostri giovani, anche alla luce degli eventi che purtroppo in questo periodo ci stanno caratterizzando. Avere esempi positivi significa lasciare una testimonianza alle giovani generazioni di quello che è il significato d'essere italiani”.

L'intervento dell'assessore Barbara Padovani

“Ricordare Nassiryia per me significa provare rabbia, per due ragioni. La prima è quella per la perdita di queste persone che hanno lasciato famiglie, amici, la loro stessa vita. La seconda è per come la strage di Nassiryia sia stata strumentalizzata da taluni con slogan come “10, 100, 1000 Nassiryia”. Non sono queste parole civili. Invocare “10,100, 1000 Nassiryia” senza ricordare che i morti erano in missione di Pace credo sia quanto di più indegno si possa immaginare. Il monumento cui siamo oggi difronte più volte è stato obiettivo di atti di vandalismo. Le persone che lo hanno fatto, giovani o meno giovani che fossero, hanno un comune denominatore: l'ignoranza. Gli autori di questi gesti vandalici ignorano chi fossero gli uomini che sono morti a Nassiryia, ignorano che cosa significhi questo monumento, ignorano quante persone hanno perso la vita per il bene altrui. Tutte le Forze dell'Ordine operano per far sì che noi oggi possiamo essere liberi. Invito chi si rende protagonista di certi gesti a studiare, a farsi un esame di coscienza”.

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