Nutria uccisa a bastonate in pieno centro, si infiamma il dibattito tra cittadini e animalisti
Il fatto è avvenuto lo scorso venerdì, sotto gli occhi degli orceani che si sono recati al mercato. Sia Legambiente che LNDC Animal Protection hanno denunciato l'episodio
Una grossa nutria stava seminando il panico tra i banchi del mercato del venerdì, scorrazzando libera nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele. E lì ha finito i suoi giorni, quando un uomo l’ha presa a bastonate fino a renderla inoffensiva. Poi, una volta che l’animale ha perso i sensi, l’ha preso per la coda e se l’è portato via. E' la protagonista della vicenda che sta infiammando da giorni il dibattito tra animalisti e cittadini.
Nutria uccisa a bastonate in pieno centro a Orzinuovi
Un fatto decisamente insolito, che ha peraltro generato diverse dietrologie: le nutrie infatti sono molto presenti sul territorio, ma solitamente restano nelle zone di campagna. Secondo molti, l’esemplare che venerdì è stato «freddato» potrebbe essere addirittura stato portato appositamente in centro, forse per uno scherzo di pessimo gusto o più semplicemente per generare qualche attimo di panico. Fatto sta che l’uccisione dell’animale sulla pubblica via non è passato inosservato. Anzi.
L’uomo è stato ripreso immediatamente da qualche cittadino con uno smartphone, e stando a quanto emerso anche identificato. Da capire, ora, se abbia deciso «sua sponte» di intervenire in questo modo poco ortodosso, oppure se abbia prima contattato le autorità competenti.
Si infiamma il dibattito tra cittadini e animalisti
Di certo l’accaduto ha diviso l’opinione pubblica in due. C’è chi ha urlato allo scandalo e puntato immediatamente il dito contro la «barbarie» perpetrata in piazza Vittorio Emanuele, e chi si è invece chiesto cosa sarebbe successo se l’animale avesse aggredito qualcuno, trovandosi in pieno centro in una zona affollatissima durante il mercato, zeppo di persone, del venerdì in città. La nutria, chiamata comunemente castorino, è un grosso roditore originario del Sud America, pesa mediamente 6-7 kg, fino a un massimo di 10 kg. Se non disturbata non attacca spontaneamente né l’uomo né altri animali. Solo se messa alle strette e senza vie di fuga si difende come un qualunque animale, aggredendo «a ragion veduta».
Sicuramente, come ogni altro animale selvatico, non però può essere uccisa come nulla fosse, a bastonate. «Secondo il recente nuovo inquadramento giuridico, le nutrie condividono lo stesso status dei topi e delle talpe, ovvero non godono di alcuna tutela - si legge sul sito della Lav, Lega anti vivisezione - In teoria chiunque le può catturare ed uccidere come meglio crede, fortunatamente solo in teoria perché in caso di maltrattamento e uccisione di animali continuano a sussistere le medesime regole anche a difesa delle nutrie. Quindi, se è vero che possono essere uccise senza sottostare alle procedure previste, è anche vero che non possono esserlo con crudeltà o senza necessità».
Ma se è vero che di progetti di «eradicamento» della nutria dalle campagne lombarde si parla da anni, quale sarebbe dovuto essere il comportamento più «corretto» da tenere? «Molte Province hanno emesso apposite “linee guida” per la gestione delle nutrie - si legge sempre dalla Lav - Tali linee prevedono che siano i Comuni ad attivarsi su sollecitazione dei cittadini. Solitamente è previsto che ai richiedenti l’intervento di contenimento, vengano consegnate gabbie trappola con precise indicazioni gestionali in particolare in ordine al tipo di esca alimentare, al controllo di eventuali catture ed alla liberazione di animali non target. Quando la nutria viene catturata è sufficiente chiamare l’esecutore che, dotato di fucile da caccia o ad aria compressa, uccide l’animale. Comunque l’uccisione non può essere eseguita con mezzi che comportino sofferenze inutili, altrimenti si incorre nella violazione della legge».
La denuncia di Legambiente: "Un'esecuzione"
Al netto di quando viene indicato dalla normativa, l’accaduto ha scatenato, soprattutto via social, un tam tam non indifferente, zeppo di insulti contro il responsabile. Ed è scattata una vera caccia all’uomo. Molte le associazioni animaliste che hanno chiesto spiegazioni e richieste di risalire alla persona che ha ucciso il roditore a bastonate, un’attenzione mediatica che sta facendo il giro d’Italia. Legambiente, per citarne una, ha presentato un esposto al comandante dei carabinieri di Orzinuovi, e così anche la [nk-video player-id="default" video-id=""
Un’esecuzione». Così il circolo Legambiente Bassa Bresciana ha definito l’accaduto e ha deciso di presentare un esposto con destinatario il comandante dei Carabinieri orceani.
«Il circolo ha inviato una segnalazione/esposto su un fatto di rilevanza penale contro ignoti al comandante dei Carabinieri e per conoscenza al comandante della Polizia locale dell’Unione dei Comuni della Bassa Occidentale, in merito alla tragica esecuzione a bastonate di una nutria in piazza Vittorio Emanuele ad Orzinuovi, fatto accaduto nella mattinata in cui si svolgeva il tradizionale mercato settimanale, dove è apparso un uomo sconosciuto, il quale prima ha preso a calci e poi ucciso a bastonate una nutria (Myocaster coypus), tutto ciò e accaduto nonostante le grida inorridite della gente presente nelle vicinanze. C’è da chiedersi come un animale selvatico, come lo è la nutria (Myocaster coypus), davanti al municipio, possa essere arrivata da sola sul posto, può essere plausibile che sia stata portata da estranei per qualche motivazione che nulla a che vedere con la convivenza civile. La segnalazione/esposto è un atto dovuto e di coerenza da parte del Circolo Legambiente Valle dell’Oglio, visto che il primo atto prodotto, subito dopo la sua fondazione avvenuta nel 9 luglio 2019, è stata la carta dei diritti degli animali, dove dalle prime righe del documento stesso si ribadisce quanto segue: “Gli animali sono esseri senzienti, dotati pertanto della capacità di provare emozioni positive e negative, quali stress e dolore, e che come tali hanno diritto di essere protetti o salvati da situazioni di abuso, abbandono e violenza fisica o emotiva”. Come sancito dall’art. 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e regolamentato del nostro Codice penale. Alla luce dei più recenti studi della moderna biologia, il Circolo Legambiente vuole ribadire ad alta voce i princìpi fondati sul diritto all’esistenza di tutte le specie, nel quadro dell’equilibrio naturale. Ne deriva per l’uomo il dovere di rispettare la vita in tutte le sue forme nel rispetto dell’unità e al tempo stesso della diversità degli esseri viventi, l’impegno ad una lotta pacifica ma ferma per ridurre ed eliminare la sofferenza, la tortura, la distruzione nell’ambito della comunità biologica a cui l’uomo appartiene e dalla quale dipende. Ogni specie, ogni individuo contribuisce, con sua originalità, ad assicurare la stabilità dinamica del nostro pianeta e dunque la sopravvivenza di tutti i suoi componenti. Ogni specie, ogni individuo possiede dunque diritti naturali ad un’esistenza nel pieno della sua dignità. In base a tutto questo, il circolo Legambiente Valle dell’Oglio, si augura che le Forze dell’ordine riescano a risalire all’autore del terribile gesto, in modo che risponda delle brutalità e delle sofferenze causato al povero animale che non aveva fatto del male a nessuno».