Nuovi particolari sulla casa a luci rosse di Manerbio
I Carabinieri hanno reso noti i dettagli dell'operazione
Nuovi particolari sulla casa a luci rosse di Manerbio: I Carabinieri hanno reso noti i dettagli dell'operazione.
Nuovi particolari dell'operazione
I fatti di mercoledì sono il risultato di una lunga indagine da parte dei Carabinieri di Manerbio, che hanno deferito in stato di libertà alla Procura di Brescia quattro persone ritenute responsabili a vario titolo di reati quali lo sfruttamento della prostituzione, il favoreggiamento della stessa e dell’immigrazione clandestina. Avendo avuto notizia che in un alloggio situato nel centro di Manerbio, in viale Piave, era verosimilmente presente una “casa a luci rosse” gestita da donne asiatiche, i militari della Stazione hanno attuato una serie di osservazione e controllo: da qui hanno identificato due soggetti che avevano consumato rapporti sessuali a pagamento. Questi, interrogati, hanno riferito che a organizzare l’incontro provvedeva una delle due donne presenti nell’abitazione, la più anziana, che riceveva anche il denaro mentre la consumazione avveniva con altra donna più giovane. Inoltre è stato scoperto che il contratto d’affitto era intestato a cittadino cinese residente a Milano, imprenditore nel settore dei servizi per gli istituti di bellezza. Da qui la conferma di trovarsi di fronte ad ipotesi di reato di sfruttamento della prostituzione. Il resto è storia.
La "retata"
Dopo vari appostamenti e il controllo dei avventori della struttura, che confermavano quanto ipotizzato fornendo dettagli sulle modalità con cui venivano in
contatto e potevano fruire delle prestazioni sessuali a pagamento, i militari hanno deciso di intervenire effettuando il controllo dell’attività. Dall'operazione i Carabinieri hanno potuto constatare la presenza delle due donne di origine cinese, sprovviste di documenti e clandestine. Nell’alloggio inoltre sono state rinvenute numerose confezioni di profilattici, nonché altri elementi utili a stabilire l’attività di meretricio. Da ultimo sono stati trovati 315 euro in banconote, ritenuti provento dell’attività illecita.
La denuncia
La donna più anziana, ritenuta la maitresse della casa d’appuntamenti e il connazionale conduttore dell’alloggio sono stati denunciati per sfruttamento della prostituzione. Si è provveduto anche al deferimento del proprietario italiano dell’alloggio, posto sotto sequestro preventivo, per favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. Le due cinesi, infine, sono state inoltre deferite per permanenza e ingresso illegale sul territorio nazionale e messe disposizione della questura di Brescia: quest'ultima ne ha disposto il trattenimento presso il Centro di identificazione ed espulsione di Roma, dove sono state accompagnate.