Neonato abbandonato a Brescia: identificata la madre

Sarebbe una donna di 42 anni di origine marocchina, già residente in provincia di Brescia.

Neonato abbandonato a Brescia: identificata la madre
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E’ stata identificata da poche ore la madre che lunedì sera ha abbandonato il neonato di soli 10 giorni in un vicolo del centro storico di Brescia.

Le indagini e la risoluzione

La Polizia di Stato di Brescia, era sulle tracce della donna fino a individuarla: si tarda di una donna di 42 anni di origine marocchina, già residente in provincia di Brescia ma attualmente domiciliata in Francia. I motivi che avrebbero spinto la donna ad abbandonare il bambino, sembrerebbero essere legate al fatto che la quarantaduenne avrebbe già 5 figli con i quali, tra il 2017 e il 2018, ha trascorso un periodo presso una comunità di accoglienza sul Lago di Garda. Sarebbe stata quindi la nuova gravidanza a portarla a lasciare l’Italia per spostarsi, con i figli, prima in Marocco e poi in Francia dove aveva meditato anche di abortire per poi scegliere invece di partorire in un ospedale transalpino. La gravidanza, dalle prime ricostruzioni, fu inizialmente nascosta al marito.

La Squadra Mobile riporta informazioni in merito all’arrivo in Italia della donna in treno poche ore prima di abbandonare il neonato. Dopo un breve incontro con il marito, che attualmente risiede in un comune della Franciacorta, è ripartita verso la Francia dove sarebbe ospite insieme ai figli di una struttura di accoglienza. Una svolta decisiva grazie ai filmati delle telecamere cittadine e della stazione ferroviaria, oltre all’etiche sul passeggino su cui era impresso un cognome ed un numero della stanza dell’ospedale: chambre 112.

L’esito della attività investigativa è ora al vaglio della Procura ordinaria di Brescia, che valuterà la posizione della donna indagata per il reato di abbandono di minore, e della Procura dei Minori, che si dovrà occupare degli aspetti relativi all’affidamento del piccolo.

Gli accertamenti

Intanto dal reparto di neonatologia degli Spedali Civili di Brescia emergono notizie positive, il bambino sta bene e tutto il personale si sta prendendo cura del nuovo arrivato. Grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli e al pronto intervento dei soccorsi, il piccolo è rimasto senza supervisione per un arco di tempo relativamente breve. Questo, sommato al già buono stato di salute, ha garantito così che dai primi riscontri non emergessero complicazioni. 

Nuova vita per Andrea

Fino a ieri si ipotizzava che il nuovo nome del neonato potesse prendere spunto da chi lo aveva tratto in salvo, l’agente Antonio Matrone. Pare invece che la scelta sia caduta sul nome Andrea.

Culla per la vita

La culla per la vita è una versione moderna e tecnologicamente avanzata della medievale Ruota degli Esposti. E' una struttura concepita per permettere di lasciare, in totale anonimato, i neonati da parte delle mamme in difficoltà nel pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi lo deposita.

È in luogo facilmente raggiungibile, garantisce l’anonimato della mamma che vuole lasciare il bambino ed è dotata di una serie di dispositivi (riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h 24 e rete con il servizio di soccorso medico) che permettono un facile utilizzo e un pronto intervento per la salvaguardia del bambino.

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