«Non è (più) un paese per residenti»: Collettivo in piazza contro la turistificazione
Una vera e propria «acampada» con le tende a simboleggiare chi si trova senza casa come conseguenza, anche, della turistificazione
«Non è (più) un paese per residenti»: tende in piazza Matteotti contro la turistificazione e per il diritto alla casa.
«Non è (più) un paese per residenti»
E’ questa l’iniziativa che è stata organizzata dal Collettivo Gardesano Autonomo con Non una di meno - Lago di Garda per venerdì 8 dicembre alle 14.30 in piazza Matteotti a Desenzano del Garda. Una vera e propria «acampada» con le tende a simboleggiare chi si trova senza casa come conseguenza, anche, della turistificazione.
«Abbiamo scelto di organizzarla l’8 dicembre perché, essendo un giorno di festa, ci aspettiamo ci sia molta gente e puntiamo a sensibilizzare il più possibile su questo grande problema - ha spiegato Alessandro Scattolo del Collettivo - Negli ultimi anni gli affitti sono cresciuti tantissimo e c’è un’indisponibilità di immobili a lungo termine perché ci sono quasi esclusivamente affitti brevi per i turisti. Dopo la pandemia inoltre sono aumentati anche gli sfratti, analizzando i dati si vedono i frutti negativi del termine della sospensione degli sfratti che era avvenuta tra il 2020 e 2021».
Dati
Dati alla mano, per quanto riguarda le sentenze di sfratto a livello nazionale nel 2020 erano 32.536, nel 21 sono aumentate a 38mila e nel 2022 sono arrivate a 41.849. Nel 2022 c’è stato un incremento del 9,4% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda le richieste di esecuzione forzata degli sfratti i numeri sono triplicati: si passa infatti da 33.208 nel 2021 a 99.316 nel 2022. Aumentati anche gli sfratti eseguiti che nel 2021 si attestavano sui 9.537 mentre nel 2022 sono passati a 30mila. La Lombardia è la seconda regione in Italia per numero di sentenze di sfratto con 6.094 ma è invece al primo posto per il numero di sfratti eseguiti nel 2022, ben 5.391. A livello provinciale Brescia si attesta al terzo posto, dopo Milano e Varese.
«La quasi totalità degli sfratti sono per morosità incolpevole cioè l’impossibilità di pagare - continua Scattolo - Paragonando questi dati all’aumento della povertà assoluta che, come riporta l’Istat, nel 2021 era al 7,7% ed è aumentata nel 2022 all’8,3%, la situazione è destinata a peggiorare. Il problema degli sfratti è strettamente collegato alla povertà e qui si inserisce la turistificazione con l’aumento degli affitti e la mancanza di alloggi, in particolare sul Garda».
Appello alla politica
Secondo il Collettivo le soluzioni ci sono ma è necessario un intervento immediato della politica.
«L’appello che facciamo ai comuni gardesani è quello di unirsi per portare il problema a livello nazionale. Il Garda è un territorio unico con un certo peso politico che può accendere il tema a livello nazionale. Le proposte ci sono: ad esempio normare il mercato degli affitti brevi. E’ necessario regolamentare il mercato mettendo un limite al numero di alloggi che un privato può dare come affitto breve con non più di due unità immobiliari nello stesso Comune e per un massimo di 90 giorni l’anno. E’ necessario poi eliminare qualsiasi forma di tassazione agevolata, facendo attenzione però a non danneggiare i piccoli proprietari che magari hanno un solo alloggio e lo affittano per reale necessità di un’entrata. Per poter fare tutto ciò i Comuni devono fare rete e far sentire propria voce».