Biogas

Nitrati alle stelle nel suolo, nei guai un «biogas» a Chiari

Sospesa per trenta giorni l’autorizzazione per un impianto in via Palazzolo

Nitrati alle stelle nel suolo, nei guai un «biogas» a Chiari
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Da tempo Chiari è uno dei Comuni "sotto osservazione" per concentrazione di nitrati nell'acqua potabile: già nel 2021 Ats Brescia aveva rilevato in una specifica campagna di analisi valori pari alla soglia di sicurezza prevista dalla legge, e cioè 50 milligrammi per litro.

Energia elettrica e biogas

Nei giorni scorsi, una decisione piuttosto drastica della Provincia di Brescia getta nuova luce sulle probabili cause (che non sono comunque una sorpresa) dell'inquinamento da nitrati nei nostri terreni e nella falda. Il Broletto ha infatti sospeso per trenta giorni l'autorizzazione unica energetica rilasciata ormai 13 anni fa alla Green Energy, società di via Palazzolo che gestisce un impianto di produzione di energia elettrica a biogas. Si tratta di una forma di produzione di energia rinnovabile decisamente interessante, se utilizzata e gestita con criterio: lavorando i reflui degli allevamenti intensivi, specifici impianti di cogenerazione consentono non solo di produrre energia elettrica, ma anche di ottenere fertilizzanti efficienti. Salvo, ovviamente, che siano adeguatamente trattati perché non siano loro stessi inquinanti. In particolare, i trattamenti servono ad abbattere la quantità di nitrati (composti dell'azoto decisamente pericolosi). Peccato che l'impianto di Chiari era talmente sovraccaricato di reflui, da non riuscire ad abbattere i nitrati. Con il risultato che il digestato prodotto ne conteneva molto più di quanto avrebbe dovuto: sostanze sistematicamente utilizzate per fertilizzare i campi di tutta la zona, con ovvie conseguenze.

Direttiva nitrati non rispettata

Tutto è cominciato da un primo controllo sulla Green Energy da parte dell'Arpa di Brescia, nell'agosto e poi nell'ottobre 2023. Già allora i tecnici rilevavano inottemperanze e violazioni rispetto alle condizioni di operatività prescritte dall'Autorizzazione energetica in capo all'azienda. Veniva rilevato che i materiali in ingresso al sistema di trattamento erano poco meno del doppio di quanto previsto. Già in quel periodo la Direttiva Nitrati era ampiamente non rispettata: i quantitativi di azoto rimossi dal digestato erano stati stimati in 24 tonnellate all'anno, largamente al di sotto delle 229 tonnellate all'anno dichiarati dalla stessa azienda nell'annuale Comunicazione Nitrati, un documento che verifica il rispetto della specifica direttiva europea su questo genere di inquinante. Da qui il primo accertamento di illecito amministrativo, con diffida a carico dell'azienda a mettersi a norma. La società aveva risposto con una perizia tecnica attestante il corretto funzionamento dell'impianto. Peccato che ai successivi controlli di Arpa, effettuati tra gli scorsi novembre e febbraio, non sia cambiato nulla. Anzi.

Attività sospesa per 30 giorni

Tutte le aziende agricole che hanno distribuito digestato proveniente da Green Energy hanno superato il valore di 170 chilogrammi di azoto all'anno per ettaro di terreno, perché nei campioni prelevati l'azoto prodotto della società era il triplo di quanto dichiarato nella Comunicazione Nitrati dell'anno scorso. Arpa ha poi certificato come l'impianto di strippaggio (che sottrae azoto, appunto, alla frazione liquida del digestato) non era semplicemente stato progettato per trattare l'enorme quantità di sostanza che vi veniva lavorata. Insomma: lungi dall'essere un fertilizzante, quello che veniva utilizzato per gli spandimenti era un inquinante vero e proprio. Oltre all'azoto, anche la concentrazione di zinco era superiore a quanto necessario, e il liquido veniva distribuito sui terreni insieme ai suoi "depositi", che invece avrebbero dovuto essere trattati come rifiuti. Da qui la decisione di sospendere l'autorizzazione della società per trenta giorni, o almeno fino alla completa "riattivazione del processo di rimozione dell'azoto", e alla dimostrazione dell'avvenuto smaltimento come rifiuto dei fondi della vasca di alimentazione.

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