Nessuna tregua per il maltempo
Coldiretti si appella a Salvini per un piano di invasi nazionale
Pioggia temporali e grandine. Il maltempo non dà tregua alla Bassa bresciana e non solo.
Maltempo
Dopo una settimana non-stop in cui le nuvole zeppe di pioggia hanno campeggiato sopra le nostre teste, la vista di un timido raggio di sole è parso un miraggio. Ma purtroppo non durerà molto. A passarsela male negli scorsi giorni, e con la grandine, Leno, Montichiari, Lonato ma anche Desenzano con disagi nel tratto autostradale dell’A4 tra Sirmione e Desenzano.
Oltre all’umore in down dettato dal grigiume però le conseguenze più gravi se le sono passate le migliaia di automobilisti alla guida impegnati nello slalom tra le voragini create dalle abbondanti precipitazioni. Senza distinguo: dalle strade comunali a quelle provinciali, passando per le statali.
Molti sindaci sono corsi ai ripari nelle «tregue» sguinzagliando gli operatori armati di pala e asfalto volante, mentre alcuni hanno invece investito nel rivestimento a lato della carreggiate più danneggiate.
Incidenti e pioggia, cosa fare per essere rimborsati?
Ogni Comune ed ente intestatario delle strade usufruisce di una assicurazione ad hoc. Perciò Comuni e Province possono rimborsare i danni causati dal maltempo, se ricevono la documentazione adatta, via Pec, mail o recandosi semplicemente nel Comune di residenza.
Ecco cosa serve: un fotogramma del danno e l’identificazione del luogo in cui è avvenuto, accompagnato dalla fattura emessa da carrozziere, meccanico o gommista dal quale ci si è recati.
Per quanto riguarda il Bacino del Po?
Se il 2023 è stato un anno di particolare difficoltà per quanto riguarda la siccità, il 2024 si è aperto con qualche buona notizia. Le precipitazioni delle ultime ore, collegate a quella che il Bacino del Po definisce la «più intensa perturbazione atlantica degli ultimi anni» hanno infatti compensato abbondantemente le perdite medie degli ultimi mesi. Gli accumuli sono infatti in linea o di poco inferiori a quelli di riferimento, dopo le abbondanti piogge a seguito delle quali sono stati addirittura raddoppiati i deflussi in uscita dal lago di Garda, mai così alto da 27 anni.
A preoccupare sono le temperature. In barba ai negazionisti del climate change, infatti, anche quest'anno come del resto il trend mondiale indica da tempo le colonnine di mercurio sono «sensibilmente superiori ai valori tipici del periodo, con valori localmente eccezionali sui rilievi alpini e appenninici». Ciò ha incrementato significativamente lo scioglimento di buona parte del manto nevoso, comunque poco consistente. Il risultato è che i volumi invasati nei principali laghi prealpini – Maggiore (riempimento 90%), Como (61,2%), Iseo (43,6%), Idro (19%) e Garda (98,6%) – da ottobre ad oggi risultano essere in linea, o di poco superiori, a quelli tipici del periodo.
«In estrema sintesi – ha commentato il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Alessandro Bratti, coadiuvato dallo staff tecnico di ADBPO coordinato dal responsabile dell’Osservatorio Francesco Tornatore – la situazione idrologica complessiva nel Distretto si presenta sostanzialmente in linea con i valori tipici del periodo. Ciononostante, nell’ottica della prossima stagione irrigua (aprile-settembre), desta comunque preoccupazione il significativo aumento atipico delle temperature registrate che finora non aveva consentito la conservazione del manto nevoso invernale».
Coldiretti si appella a Salvini per un piano di invasi nazionale
Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti, ha rivolto un appello al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, chiedendo un incontro urgente al fine di poter verificare come dare finalmente attuazione al progetto invasi: «L’Italia riesce a recuperare solo l’11% dei 300 miliardi di litri di acqua che ogni anno cadono sul territorio nazionale - ha dichiarato Prandini - Uno spreco inaccettabile in un territorio a fortissimo rischio desertificazione e con cronica carenza di acqua per i cittadini in alcune aree. Intervenire si può e si deve non solo nell’emergenza ma in maniera strutturale e strategica».
Una richiesta, quella di Coldiretti, necessaria dopo che nelle ultime 48 ore alcune imprese agricole hanno allagato i campi per salvare città come Vicenza, mentre parallelamente centri urbani, campagne, industrie vivono periodi di siccità cronica.
Anche la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti ha sottolineato l’importanza della richiesta al Ministro Salvini: «Anche in provincia di Brescia il tema siccità è particolarmente sentito, i progetti sul territorio sono molti ed è venuto il momento di renderli concreti. Non è più sufficiente gestire le situazioni emergenziali, bisogna programmare strategie per migliorare le infrastrutture, gli imprenditori agricoli sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti; l’acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi civili, industriali e agricoli, senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione del cibo, la competitività del settore alimentare».