Neonate scambiate in culla, una delle mamme è intervenuta a Pomeriggio 5
La mamma: "Fino all'ultimo non ho mai pensato non potesse essere mia figlia".
L'assurda vicenda delle neonate scambiate in culla nel Bresciano è sbarcata oggi (lunedì 24 gennaio) su Canale 5 a Pomeriggio 5 con Barbara d'Urso.
La nascita ad ottobre
Ad intervenire una delle due mamme, quella che ha cullato e allattato per diverse ore la bimba sbagliata convinta fosse sua: non è accaduta la stessa cosa all'altra mamma. Paola (nome di fantasia usato in trasmissione) di Capriolo, così si chiama, è intervenuta oggi in diretta in collegamento da Rovato a Pomeriggio 5, il programma di canale 5 condotto da Barbara d'Urso. Insieme a lei l'avvocato Maria Cristina Tramacere e la giornalista Cristina Battista . Sul tavolo anche il bracialettino, quello che normalmente viene indossato dai neonati con il loro nome, della figlia.
Io ho partorito in un prestigioso ospedale di Brescia l'8 ottobre 2021 all'1.55 di notte. Non c'erano posti letti disponibili e sono stata in sala parto sino alla mattina del 9 ottobre, qui ho atteso il tampone, una volta giunta la notizia che potevo vedere mia figlia, sono andata alla nursery a prendere la mia bimba. Mi hanno aperto, mi hanno consegnato mia figlia dicendomi che l'avrei potuta portare in camera. Sono andata in camera, l'ho guardata, baciata , abbracciata, coccolata e nutrita. Ho chiamato parenti, fatto foto, messe sui social.
La bimba era vestita esattamente con i vestitini che lei stessa aveva consegnato all'ospedale
Tutto tranne la copertina: ho chiesto alla nursery come mai avessero cambiato la copertina. Mi hanno detto che si era probabilmente sporcata e l'avevano cambiata. Poi ho chiamato mio marito e gli altri miei figli, eravamo tutti in video chiamata. Secondo lui la bimba sembrava un pochino più grande rispetto a quella che aveva visto nascere in sala parto. Io gli ho spiegato che appena nati sono più violacei, più gonfi, un pochino diversi, il giorno dopo si sarebbe stabilita. Mai avrei pensato non potesse essere la mia bimba.
Il fatto incredibile raccontato dalla giornalista inviata è che la bimba della signora Paola aveva un angioma sull'occhio sinistro esattamente come l'altra bimba.
Mio marito era comunque convinto che quella non poteva essere la nostra bimba. Ho così cercato il braccialettino sul braccio ma non l'ho trovato, era nella culla. Lo presi lo feci indossare alla bimba, ma non risultava né il numero né il nome della mia bimba. Ho così chiamato la dottoressa e le chiesi se sul braccialetto c'era il nome dell'ostetrica e non più il nome dei bambini. Lei mi confermò che usavano ancora il nome dei bimbi. Ci siamo recati alla nursery a comunicare che si erano scambiati i braccialetti, ancora non credevo potessero aver scambiato le bambine. Li ho scoperto tutto, ero ancora incredula.
A seguire è stato fatto l'esame del Dna alle bambine per essere certi: Paola è stata così un'altra settimana con la sua bambina in ospedale, in attesa dell'esito dell'esame del Dna, sempre quindi con il dubbio che si trattasse davvero della sua piccola.
Questi sette giorni sono stati per me molto traumatici, tanto che sto andando ancora dallo psicologo.
É stato inoltre specificato che a lei non ha dato fastidio allattare un'altra bimba ma forte è stata la paura di non sapere dove fosse sua figlia.
L'avvocato
Ad intervenire anche l'avvocato Maria Cristina Tramacere
La famiglia mi ha illustrato il caso chiedendomi se ci fossero gli estremi per ottenere un risarcimento del danno - ha spiegato - Ho inoltrato successivamente una lettera d'intervento all'ospedale. Attualmente sono in corso delle trattative stra giudiziarie. L'ospedale si sta un attimo riservando, se l'ospedale non dovesse avanzare una richiesta di risarcimento danno, io sarò costretta ad azionare una causa civile per ottenere il ristoro di tutti i danni subiti dalla mia assistita.