Pontevico

Nei settant'anni di storia i ricordi volano anche in cielo

Durante l'anniversario il ricordo agli avisini passati avanti e a Danilo Bazzoni

Nei settant'anni di storia i ricordi volano anche in cielo
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Grandi le emozioni, importanti i ricordi, forti gli applausi

Nei settant'anni di storia i ricordi volano anche in cielo

E sono 70 le candeline spente sabato dall’Avis Pontevico. Un traguardo raggiunto con tenacia che il sindaco, Luca Bosio, nel suo discorso dei giorni scorsi ha definito:

"Il principio fondamentale su cui si basa l’associazione: la donazione. La parola chiave, il dono, dare senza ricevere nulla in cambio. Donare gratuitamente il proprio sangue significa dare una parte di se, donare vita, dare speranza".

Il primo cittadino ha ringraziato a nome dell’intera comunità gli avisini e le avisine per la loro attività e per il loro altruismo, e tutti coloro che si impegnano in questa associazione utilizzando il loro tempo e le loro energie.

"Grazie è purtroppo una parola poco usata, spesso data per scontata, Grazie a tutti voi per i doni che fate e per la speranza di vita che portate".

Nessuno escluso dai padri fondatori ai volontari di oggi.

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Il saluto della sezione vola in cielo

Una parola pronunciata anche poco prima dal presidente avisino Attilio Bricchi che ha aperto i festeggiamenti della manifestazione in piazza dell’Abbazia.

"Grazie a tutti gli Avisini e a tutte le Avisine per il ruolo sociale insostituibile che la nostra associazione svolge e che in essa svolgete. Grazie ai promotori di oltre sette decenni fa quali i primari Corazzina e Caldonazzo e al dottor Mauro Acerbis nostro primo presidente e direttore sanitario".

Il senso di gratitudine ha poi raggiunto anche chi è stato un esempio ed ora è lassù:

"Un pensiero a tutti i volontari e le volontarie che ci hanno lasciati e in particolare al nostro umile, generoso, instancabile e sempre presente alfiere Danilo Bazzoni, mancato poche settimane fa - ha sottolineato Bricchi –  Con lui abbiamo condiviso ogni aspetto sociale e solidale della nostra lunga vita associativa".

Danilo è stato una figura di grande supporto e riferimento non solo a livello avisino ma in diverse realtà del tessuto sociale e volontario pontevichese e la sua scomparsa ha colpito l'intera comunità, dai più "saggi" ai più giovani. Una parola buona per tutti, un saluto sempre accogliente, una volontà ineguagliabile. A lui la sezione avisina locale ha voluto comunque consegnare (nelle mani delle figlie) la benemerenza come collaboratore instancabile.

 

Pontevico come parte di un territorio più ampio

L’attenzione si è fatta consapevolezza quando il presidente pontevichese ha ripercorso l’impegno delle persone a braccio teso appartenenti alla sezione locale anche dai Comuni limitrofi Alfianello e Robecco d’Oglio – presenti rispettivamente il sindaco Matteo Zani che ha portato i saluti sottolineando la sua vicinanza e la sua appartenenza alla famiglia avisina in qualità di donatore di sangue e la vicesindaco Marta Falco che nel suo discorso ha posto l'attenzione sui valori della perseveranza, della motivazione, dell’anonimato. L'espressione di complimenti di un solidale e forte grazie è giunto anche dalla già sindaco Alessandra Azzini che ha avuto modo nel suo mandato di apprezzare l'impegno avisino locale.

Le persone a cui Bricchi ha fatto precedentemente riferimento sono quelle che hanno agito anche in tempi difficili (come la pandemia) secondo quanto descritto dall’inno avisino "sempre, ovunque e subito" motivando a fare sempre meglio come realtà, senza nascondere le difficoltà quotidiane di questo tipo di volontariato, spesso esterne alla sezione.

Dopo di loro il saluto del presidente di Avis Provinciale Brescia Gabriele Pagliarini che si è complimentato per il lavoro svolto e ha riportato i risultati dell’impegno delle 102 sezioni bresciane di cui anche la pontevichese fa parte nel far fronte all’emergenza di emazie in estate.

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Dopo un saluto del già direttore sanitario dottor Moretti la parola è stata passata all’attuale DS della sezione dottoressa Giulia Zani (attiva dal 2018) che, emozionata e commossa, ha ricordato i numeri dell’ultimo mezzo secolo:

"Dal 1974 sono passati in Avis Pontevico oltre 600 donatori e sono state fatte oltre 15mila donazioni – la sezione ne conta oggi 120 attivi". Zani ha sottolineato l’importanza della tutela della salute del donatore e del ricevente, delle regole a salvaguardia delle persone coinvolte e ha poi concluso "La nostra porta è sempre aperta per accogliere voi e nuovi donatori".

La speaker dell’evento Paola Corbellini ha fatto poi concludere gli interventi istituzionali alla consigliera delegata di Avis Provinciale Brescia, Marianna Baldo, referente delegata alla comunicazione. Baldo ha voluto condividere coi presenti la consapevolezza della storia che ha definito il dna dell’Avis pontevichese.

"Siete nati ben prima di quanto scritto sulla carta, in un clima post bellico il cui fischio si sentiva ancora alle spalle, l’incertezza era predominante ma voi, voi di Avis Pontevico, avete saputo costruire solidamente una realtà in cui sentirsi utili, pronti, al servizio del prossimo, inserendovi in una comunità coraggiosa e diventandone parte integrante, connotando il tessuto sociale di positivo. Siete stati pionieri anche nel dedicare, nel 1994, la vostra sezione alla prima donna pontevichese donatrice di sangue Orsola Anelli – la consigliera ha concluso – Avrai sempre soltanto ciò che avrai donato: ecco il risultato di ciò che avete donato, qui sotto i vostri occhi, una storia lunga ben settant’anni. L’augurio è di avere altre mille occasioni per festeggiarvi e celebrarvi".

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A seguire, sempre alla presenza di tutto il tessuto associativo locale, le premiazioni dei donatori e delle donatrici, dei collaboratori (Danilo compreso benemerenza ritirata dalle figlie) un ultimo intervento musicale da parte del corpo bandistico Vatrini e la messa celebrata da Monsignor Federico Pellegrini ed elevata dalle voci della corale Santa Cecilia.

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