Negata la sepoltura nella tomba di famiglia, denunciato il Comune
Tutti i titolari delle piramidi convocati si erano infatti rifiutati di versare cospicue somme per sanare o rinnovare un diritto che secondo il Comune risultava scaduto
di Marika Marenghi
Sulla vicenda tombe di famiglia pesa ora anche un esposto presentato dalla famiglia Venturini Pinzoni. A depositarlo, mercoledì mattina al Comando dei Carabinieri di Calcinato, Sandra Venturini, alla quale è stata impedita la sepoltura della mamma Maddalena, deceduta domenica.
Mercoledì mattina l'esposto dai carabinieri
Esasperata e turbata in questo momento di lutto, Sandra Venturini ha dichiarato nell'esposto di aver richiesto al Municipio la sepoltura della madre nella tomba di famiglia di proprietà Pinzoni posta nel cimitero di Calcinatello.
Una soluzione "provvisoria"
Alla legittima richiesta della donna, il Municipio avrebbe però offerto una soluzione "provvisoria" per tumularla in un loculo diverso da quello «famigliare» a causa di una ricognizione in corso che riguarda proprio le tombe di famiglia. Indagine che però, come risulta da delibera di Giunta, era terminata il 31 dicembre 2019.
Concessioni e diritti, la bufera continua
Sono 50 le famiglie che negli ultimi 3 anni sono state invitate a recarsi in Municipio per regolarizzare le posizioni. Tutti i titolari delle piramidi convocati si erano infatti rifiutati di versare cospicue somme per sanare o rinnovare un diritto che secondo il Comune risultava scaduto perché all'appello mancherebbero i documenti, concessioni che certamente sono state rilasciate ma il Comune dice di non avere . Una domanda sorge spontanea, se il Comune non è in possesso di tali documenti, come ha potuto stabilire la scadenza di tali concessioni?
Il regolamento di polizia mortuaria
Sin dal 1892, infatti, i Comuni, su richiesta dei privati, potevano rilasciare concessioni di aree cimiteriali sia a tempo determinato ma anche a perpetuità (articolo 100 R.D del 1892). L’articolo 81 del regolamento di Polizia mortuaria infatti recita che «per le concessioni sussistenti prima dell’entrata in vigore del Regio Decreto 21 dicembre 1942 per le quali non risulti essere stipulato il relativo atto accessorio», quindi le concessioni, la natura risulterebbe perpetua, così come la proprietà della famiglia che ne era entrata in possesso... L'articolo completo in edicola con Montichiariweek. Puoi anche leggerlo sulla versione online del settimanale. Per scoprire come CLICCA QUI
RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOTIZIE
Iscriviti al nostro gruppo Facebook: Brescia e Provincia eventi & news
E segui la nostra pagina Facebook ufficiale PrimaBrescia (clicca “Mi piace” o “Segui” e imposta le notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia)