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Nasce l'oasi dei Tritoni a Desenzano

L'iniziativa à nata grazie alla collaborazione tra Comune di Desenzano, Wwf e associazione Airone Rosso

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Nasce l'oasi dei Tritoni a Desenzano.

Oasi San Francesco

Una nuova area dedicata ai Tritoni all'interno dell'Oasi San Francesco di Desenzano. L'iniziativa à nata grazie alla collaborazione tra Comune di Desenzano, Wwf e associazione Airone Rosso. Attualmente sono presenti 25 esemplari ed è l'unica area protetta a loro dedicata sul Garda.

«Una conquista straordinaria arrivata grazie ad un lavoro che parte nel 2019, quando per la prima volta abbiamo ritrovato un tritone crestato con gli arti inferiori paralizzati» ha raccontato Paolo Zanollo di Wwf Bergamo Brescia. Da quel momento i volontari hanno attivato le ricerche per verificare la presenza di altri esemplari nella zona del ritrovamento: sono state scoperte ben due popolazioni di Tritoni, quello crestato e quello punteggiato.

Progetto

Dal 2019 quindi è iniziato il lungo lavoro di creazione della zona protetta per la loro salvaguardia all'interno dell'Oasi San Francesco e proprio ieri, sabato 28 gennaio, due nuovi esemplari hanno trovato casa nell'Oasi.

Il progetto è stato inserito dal Comune di Desenzano all'interno del bando «Programma regionale per interventi territoriali a salvaguardia della biodiversità - Life Gestire 2020» e per questo è stato possibile ricevere un finanziamento pari al 100% della spesa di 15mila euro prevista, ai quali sono stati aggiunti 3mila euro a fondo perduto da parte del Comune.

Progettista Elisa Carturan

«All’interno del territorio dell’area protetta è stata realizzata a regola d’arte una pozza vera e propria e rese stabili tre piccole pozzette che si sviluppano seguendo il piccolo canale interno che costeggia la recinzione Sud dell’Oasi. Tale canale e le pozze portano acqua solamente nei periodi di abbondanti e intense precipitazioni. Una volta realizzata la pozza, era necessario garantire la riproduzione in sicurezza ad una piccola popolazione di anfibi, come quella di questi tritoni, ed abbiamo quindi delimitato l’area mettendola in sicurezza e recintandola.

All’interno del perimetro recintato sono stati allestiti rifugi per lo svernamento e collocati materiali diversi, appena appoggiati al suolo e facilmente rimovibili, dove saranno periodicamente ricercati sia gli anfibi che i possibili predatori comunque infiltrati. Per quanto riguarda la difesa superiore, in special modo dall’avifauna potenziale predatrice, è risultata efficace la posa di una rete anti-uccelli che ha ricoperto tutta la superficie, lasciando però all’interno un adeguato spazio per accedere per i controlli e la manutenzione».

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