Morte di Giovanni Biasio: il cordoglio dell'Amministrazione comunale

Morte di Giovanni Biasio: il cordoglio dell'Amministrazione comunale.

Morte di Giovanni Biasio: il cordoglio dell'Amministrazione comunale

La Sindaca Laura Castelletti e la Giunta, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, esprimono profondo cordoglio per la morte di Giovanni Biasio, già direttore generale, per 43 anni al servizio del Comune di Brescia.

Nato a Padova il 21 aprile 1938, il dott. Biasio è stato assunto al Comune di Brescia e assegnato alla Segreteria generale nel novembre del 1965. Divenuto dirigente comunale nel 1973 con l’incarico di capo ripartizione ammnistrativa, dal 1976 è stato vice segretario generale del Comune e, dal 2000 al 2008, direttore generale, incarico confermato anche dopo il pensionamento avvenuto nel 2002. Nel 1991, inoltre, ha ricoperto il ruolo di direttore e responsabile del settore Sport e attività ricreative e nel 1997 ha ricoperto il ruolo di coordinamento e sovrintendenza delle unità organizzative del settore Commercio. Si è occupato di coordinare i lavori per la stesura dello Statuto comunale e, nel 1991, del primo Regolamento di organizzazione del Comune di Brescia. Nel 1992 è stato nominato Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e nel 1995 Commendatore al Merito della Repubblica Italiana.

Le parole della sindaca

“Il dottor Biasio, nella sua lunga carriera in forze al Comune di Brescia, ha ricoperto ruoli di grande responsabilità in un periodo di cambiamenti decisivi per il nostro Paese e per la nostra città e il suo contributo professionale si è rivelato davvero prezioso per la nostra comunità”, ha dichiarato la Sindaca Castelletti. “Ha contribuito alla formazione di molte persone che ancora oggi lavorano nell’Ente e viene ricordato come un professionista serio e irreprensibile, con un marcato tratto umano. Interpretando i sentimenti di tutta l’Amministrazione comunale e dei colleghi che lo hanno conosciuto porgo le mie più sentite condoglianze a tutti i famigliari e agli amici per la grave perdita”.