Morì per aver ingoiato un ossicino: 400mila euro di risarcimento alla famiglia
La 64enne si era rivolta al Pronto soccorso di Chiari ma era stata dimessa in più occasioni. Ora l'Asst dovrà risarcire la famiglia
L'Asst Franciacorta dovrà risarcire la famiglia
Come riportato da Prima Treviglio si conclude così, dopo nove anni di lotta, il contenzioso aperto tra l'Asst Franciacorta e i famigliari della 64enne che non si sono mai arresi per ottenere giustizia. L'accordo transattivo - che si aggira intorno ai 400mila euro - chiude la battaglia legale, sul piano civile, iniziata nel 2015.
Assolte le dottoresse
Nel 2021 le due dottoresse dell'ospedale di Chiari, accusate di omicidio colposo, sono state assolte in primo grado, ma la famiglia della Pesenti non si è arresa. Tutto era iniziato nel 2014 quando, una domenica, la 64enne aveva ingoiato per errore un ossicino durante il pranzo. Si era rivolta al Pronto soccorso clarense dopo aver iniziato ad accusare forti dolori all'addome. La 64enne era stata visitata e sottoposta a lastra ed esami del sangue ma poi era stata dimessa.
Dimessa dal Pronto soccorso
La situazione, però, non migliorava. Anzi. Dopo circa dieci giorni la donna era tornata al Pronto soccorso da dove era stata nuovamente dimessa con la diagnosi di gastrite. In quell'occasione, però, non era stato predisposto alcun esame specifico per comprendere l'origine di quel dolore che non la abbandonava.
Poi il tracollo e il calvario
Quel giorno stesso la 64enne si sentì male e fu trasportata in codice rosso all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove venne operata d'urgenza. L'ossicino si era fatto strada e aveva danneggiato esofago e aorta. La prima operazione sembrava aver dato speranza alla donna che invece a dicembre subì un nuovo ricovero e nei mesi successivi, prima del decesso sopraggiunto nel 2015, dovette sopportare un vero e proprio calvario.
La famiglia aveva quindi richiesto all'Asst Franciacorta un risarcimento danni che il Comitato valutazione dell’azienda aveva proposto in 700mila euro. Nel 2017 l'Asst era stata citata in giudizio davanti al Tribunale di Brescia: la famiglia chiedeva un risarcimento di oltre un milione di euro. Fino all'accordo di questi giorni che ha messo la parola fine alla sofferta vicenda.