Montichiari, Lorena è guarita: torna a casa una delle più giovani contagiate da Coronavirus

Nelle parole della 35enne un messaggio di forza, speranza e gratitudine verso coloro che l'hanno curata e sostenuta durante il ricovero.

Montichiari, Lorena è guarita: torna a casa una delle più giovani contagiate da Coronavirus
Pubblicato:

Lorena Lorenzi, una fra le più giovani contagiate da coronavirus del territorio monteclarense, torna a casa oggi dopo 15 giorni di ricovero nell'ospedale locale.

Il ricovero

La 35enne aveva iniziato a sentirsi poco bene due settimane fa: febbre, mal di gola, quella che sembrava una semplice tracheite nel giro di poche ore si era trasformata in altro, era intervenuto l’affanno e, riscontrata la positività al COVID-19, si era proceduti al ricovero nel nosocomio locale.

Marito, figlio, sorella e i familiari nel frattempo erano stati messi tutti in quarantena.

Il messaggio di Lorena

Finito l'incubo oggi Lorena esprime una felicità enorme che si aggiunge all'entusiasmo di poter rivedere il figlio di 10 anni che in queste lunghissime settimane ha potuto sentire solo tramite video chiamata.

"Sono felicissima! - esclama - Quando i medici mi hanno dato la notizia credevo fosse un pesce d'aprile e invece è tutto vero!

Da tutta questa avventura, credo di aver capito quanto sia fondamentale la motivazione per ciò che si fa e il desiderio di fare bene il proprio ruolo e mi riferisco a tutte le persone che si sono trovate a gestire questa malattia ignota.

Quelli che ho trascorso sono stati giorni intensi e a volte difficili.

Le persone che si sono prese cura della mia salute sono state in gamba, gentili e sempre disponibili. Posso dire che l'accettazione di questa situazione è la cosa migliore. L'accettare le restrizioni, seguire alla lettera le limitazioni, mollare la presa e la rabbia.  Continuo a leggere di lamenti per la noia, che non ce la si fa più. A tutti costoro voglio dire che in ospedale ci sono persone che gioiscono per un respiro a pieni polmoni, operatori che fanno festa perché queste persone, fanno minuscoli passetti verso la guarigione. Si fanno il mazzo, con i medici, per permetterci di tornare a casa sani e salvi. Lavorano tutti incessantemente e quando arrivano da te per controlli o per chiederti semplicemente "come stai?", sorridono con dolcezza. Ti chiamano per nome, ti spronano quando l'asticella mentale inizia a cedere, ti aiutano in ogni modo.

Non date per scontato il respiro e non sprecate fiato in inutili lamenti! Non pensate che l'anziano sia a rischio e voi no. Io ho 35 anni e nessuna patologia pregressa. L'ho beccato e stop. E quando lo becchi significa che ti manca il respiro, che ti si chiude la gola, che anneghi senza acqua. E mentre tutto succede sei lucidissimo. Vivi ogni maledetto secondo di paura, quella che ti segna.

Vi svelo un segreto: non sarà più come prima la Vita! Questa è la grande opportunità per migliorarla! La gratitudine è la medicina migliore"

TORNA A HOME PAGE

Seguici sui nostri canali