Montichiari: «Le nostre stalle stanno chiudendo»

Montichiari: «Le nostre stalle stanno chiudendo»
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Continua senza sosta la protesta della Coldiretti lombarda contro i prezzi assurdi con cui viene pagato il latte che con tanta fatica gli allevatori ottengono dalle mucche delle loro stalle. Nei giorni scorsi a Udine migliaia di allevatori, si sono radunati per protestare, portandosi appresso le loro mucche e sfilando per il centro città con i loro trattori. «Dopo un anno dalla fine del regime delle quote latte - scrive un comunicato della Coldiretti bresciana - la crisi delle stalle è più forte che mai, con tonnellate di latte che vengono eliminate poiché i contratti sono stati disdetti ed il latte che doveva essere consegnato è rimasto lì nelle stalle a marcire».

Il precedente accordo sul prezzo non è più in vigore e sono stati ridotti drasticamente i compensi agli allevatori e viene detto loro: prendere o lasciare! Quasi un ricatto. Il risultato che si prospetta è quello di far chiudere le stalle bresciane, lombarde ed italiane per lasciare così le porte aperte al latte straniero, a bassissimo costo e con qualità tutta da verificare. Contro questa minaccia gli allevatori di Udine hanno protestato riempiendo le strade e le piazze con polvere di latte e cagliate raccolte da prodotti esteri, per dimostrarne la bassa qualità. Quella di Udine è stata una dimostrazione di forza che potrebbe diffondersi a macchia d’olio ovunque in Italia, soprattutto nella nostra area bresciana, mantovana e cremonese dove brulicano le stalle e gli allevamenti di bovini, curati da migliaia di rappresentanti del popolo sik e pachistano, molto bravi e gran lavoratori nel seguire tutta la procedura di cura delle mucche e di produzione del latte che in Italia deve seguire norme di igiene molto importanti.

«Migliaia di persone anche nella nostra provincia resteranno presto senza lavoro se continuerà questo stillicidio - afferma Mauro Tomasoni, assessore all’agricoltura del comune di Montichiari e lui stesso allevatore e titolare di un’azienda agricola - così non può continuare, i nostri prezzi sono ancora quelli del 1994 quando ereditai il lavoro in azienda da mio padre solo che invece i costi sono quadruplicati. Ora con questa caduta di un ulteriore prezzo di mercato, chi ci salverà più? Vedo le aziende attorno alla mia nella campagna tra Montichiari e Ghedi che continuano a chiudere. Sono molto preoccupato. Oggi dobbiamo produrre almeno tre litri di latte per ottenere il prezzo di un caffè».


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