MONTICHIARI LA TUA IMMAGINE E' A RISCHIO
L’immagine di Montichiari non gode di ottima salute. Per colpa sua, ma anche per l’effetto domino dell’informazione nazionale, che non può fingere di non vedere e commentare le due emergenze, discariche e profughi, che ci hanno gettato nelle prime pagine di quotidiani e nelle copertine di tg, oltre a essere materia di discussione in talk show di dubbia imparzialità.
Lo scrivente, che é di Torino, ma che abita nel week end a Milano, viene spesso accostato, quando racconta della sua meravigliosa esperienza professionale a Montichiari, a rifiuti e delinquenti giunti in città per far furti e rapine. Commenti certamente affrettati che sviliscono l’esito vero delle battaglie che l’amministrazione comunale, la popolazione e i comitati stanno combattendo sui due fronti. Ma è vero che più ci si allontana dalla città più la doppia emergenza marchia Montichiari, col pensiero comune che questo sia un brutto posto dove vivere, in cui ci si ammala e dove con l’arrivo di decine di profughi non te la potresti passare bene.
I problemi, rispondo sempre io, ci sono, ma Montichiari rimane un posto molto bello, ricco di storia e di opportunità, fatto di persone laboriose, piene di cultura, ma che soprattutto amano la loro terra. Quest’ultimo un valore che non è di tutti i popoli. E allora consigliamo, in primis al sindaco Mario Fraccaro, ma anche alle associazione culturali di buona volontà, di promuovere con grande forza la città e le sue bellezze fuori dalle mura amiche. Scegliete un simbolo, magari Aldo Busi, che è figlio e fiore all’occhiello di Montichiari, o chi altro volete, e convincetelo a mostrare le meraviglie che, con il Castello Bonoris, le perle del Lechi, la Pieve romanica, solo per citarne alcune, pullulano nell’arte, nella tradizione, nella gastronomia, nella paesaggistica.
Ma fatelo prima che sia troppo tardi. Occorre, però, che un gruppo di cittadini, di ogni strato sociale e che rappresenti la città, si affacci oltre le sponde bresciane per sentire cosa si dice in giro di Montichiari, così che qualcuno non pensi che lo scrivente abbia udito male.
Francesco Amodei