Montichiari celebra il gusto: il miglior salame nostrano è di Pellizzer
I salami in gara sono stati valutati dai delegati dell’Onas (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi)

Terza edizione per la gara del Miglior Salame Nostrano di Montichiari. Le premiazioni sono avvenute nel tardo pomeriggio di sabato 5 aprile 2025 nell’area feste dell’associazione «Vittorio Pezzaioli» ai Trivellini. Ad annunciare i vincitori scelti tra i 24 partecipanti è stato il sindaco Marco Togni. Due le categorie: una specifica per i monteclarensi e una per produttori provenienti anche da altre province. A giudicare i salami i delegati dell’Onas, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi.
I vincitori del gusto monteclarense
I tre migliori salami monteclarensi sono stati, nell’ordine dal primo al terzo, quelli di Fabio Pellizzer, Claudio Boldini e Luca Bartoli. Nella classifica generale ha trionfato ancora il salame di Fabio Pellizzer seguito da Juri Ferrari di Castenedolo e Lorenzo Righini di Castel Goffredo.
A spiegare il metodo di giudizio è stato Antonio Fiorentino, vice delegato dell’associazione Onas:
«Non facciamo una valutazione basandoci sul gusto perché quello è soggettivo ma piuttosto seguendo un protocollo che ci permette di dare un giudizio coerente anche se non c’è un disciplinare. Le valutazioni partono dall’aspetto visivo con la considerazione del colore delle muffe che è già indice della qualità del salume; grige e chiare fanno presupporre buona qualità. rosse e gialle possono essere anche tossiche. Consideriamo la “pelabilità”, se non si pela bene è indice di incrostazione e quindi ci aspettiamo una “corona” piuttosto dura con una parte interna più acida perché l’acqua non è uscita a dovere. Facciamo anche valutazioni olfattive per controllare se ci sono gli odori tipici della stagionatura. Di conseguenza a queste valutazioni passiamo alla parte gustativa con gli assaggi per capire gli equilibri tra i cinque sapori fondamentali: dolce, acido , salato, amaro e umami. Dopo aver degustato si passa alla parte retro-olfattiva».
Un giudizio attento e professionale
Insomma una valutazione davvero scrupolosa anche se per quanto riguarda i prodotti artigianali come già accennato non esiste un disciplinare vero e proprio.
Una gran festa del «gusto nostrano» quella andata in scena ai Trivellini che con poteva concludersi senza l’apoteosi dello spiedo alpino:
«Siamo davvero soddisfatti per la risposta dei monteclarensi al nostro spiedo - ha detto Valerio Pilati responsabile delle “Penne Nere” monteclarensi -. Ne abbiamo preparato trecento porzioni e il ricavato dell’iniziativa sarà utilizzato per la manutenzione o il restauro dei monumenti ai caduti di tutto il territorio monteclarense. Un risultato che ci riempie di gioia pensando proprio a come utilizzeremo i fondi raccolti».
Come sempre ai Trivellini, grazie anche alle volontarie e ai volontari dell’associazione «Vittorio Pezzaioli», è andato tutto a meraviglia.