Montagna di rifiuti nel lago: c'è un legame con i dati epidemiologici?
Montagna di rifiuti nel lago: c'è un legame con i dati epidemiologici? A sottolineare la questione il parlamentare Alberto Zolezzi a seguito del ritrovamento di 40 metri di scarti da lavorazioni industriali.
Montagna di rifiuti nel lago: c'è un legame con i dati epidemiologici?
Potrebbe essere solo una "goccia" in un "mare" di rifiuti: carcasse di auto, residuati bellici, scarti della lavorazione della gomma e abbandoni che, nei decenni, si sono verificati nel lago d’Iseo, in particolar modo sulla sponda bergamasca del bacino, e che, come ha sottolineato il parlamentare pentastellato e medico Alberto Zolezzi, potrebbero avere una correlazione con i dati epidemiologici che si registrano nell’area. Ciò che è certo, comunque, è che inabissata entro i confini del Comune di Tavernola Bergamasca c’è una montagna di 40 metri gomma derivante dagli scarti di lavorazione che (starà alle analisi dell’Arpa dirlo) potrebbe contenere sostanze nocive per l’ambiente e la salute della fauna ittica e dell’uomo. A effettuare il ritrovamento a fine settembre erano stati i carabinieri del Nucleo subacquei di Genova, intervenuti per un’ispezione annunciata in Prefettura dal comandante provinciale di Bergamo, Paolo Storoni.
Zolezzi e l’incidenza epidemiologica
"Il ritrovamento di una vera e propria discarica sul fondo del lago d'Iseo è una gravissima notizia che forse spiega i dati negativi epidemiologici che si registrano da tempo nell'intera area". Così il parlamentare Alberto Zolezzi ha commentato la triste scoperta avvenuta al Corno di Tavernola Bergamasca che, da giorni, è al centro dell’attenzione degli enti e della popolazione.
"Con presenza di amianto e molti rifiuti in via di caratterizzazione, nel Comune di Tavernola Bergamasca si è registrato un record di malformazioni congenite oltre il 5% (dati da accesso agli atti dell’Ats locale con la media dell'incidenza fra il 2013 e il 2017) - ha affermato - Nei Comuni limitrofi della provincia di Brescia non sono riuscito, mio malgrado, ad ottenere dati adeguati in quanto Ats Brescia ha addotto ragioni di privacy e concesso solo dati marginali di un comprensorio di Comuni nel 2011, dove peraltro sembra apprezzarsi un'incidenza di malformazioni congenite piuttosto elevata (sopra il 4,5%)".
La mappa dei valori delle malformazioni
Il deputato, membro della Commissione Ambiente alla Camera, ha diffuso anche una mappa dei valori delle malformazioni congenite riscontrate intorno al lago d'Iseo, realizzata servendosi dei dati forniti in modo più o meno puntuale dalle Aziende di tutela della salute.
Per la sponda bergamasca sono stati impiegati i dati per singolo Comune riferiti al quinquennio 2013-2017, mentre per la sponda bresciana l'Ats ha fornito dati relativi a un singolo anno (il 2011) e aggregati per distretto sanitario. Il valore medio sul lago d'Iseo, comunque, è superiore al 4%, nonostante non ci sia uniformità su tutto il territorio. Nella mappa i valori più alti sono stati indicati con un colore più scuro e, per esempio, Parzanica ha un valore compreso fra il 7% e l' 8%, Vigolo è oltre l' 8%, mentre secondo il dato Eurocat il dato fisiologico si attesterebbe al 2%.
"Questa discarica presumibilmente sta creando non pochi problemi e sono sicuro la si sarebbe potuta individuare prima, anche solo sulla base dei dati epidemiologici - ha continuato - Sono al lavoro per sollecitare l’attuazione della legge 29/2019 sul referto epidemiologico nazionale, che potrà contribuire a rimuovere fattori di pressione e a prevenire molte patologie. Sul lago sono presenti altre fonti di pressione ambientale, ma solo dettagli territoriali maggiori possono far comprendere il ruolo di singoli fattori".
In attesa dei risultati dell'Arpa
Sicuramente si tratta di un argomento delicato e che necessita di studi approfonditi e di analisi di grandi quantità di dati. Sta di fatto che, però, anche alcuni pescatori avevano segnalato malformazioni in alcuni esemplari pescati. Un caso? Sindaci ed enti sono in attesa dei risultati delle analisi di Arpa e poi si deciderà se e come rimuovere la montagna incastrata fra due speroni del Corno di Tavernola. Nel frattempo il sindaco Joris Pezzotti si è recato al Ministero dell'Ambiente, ma non ci sono fondi per la rimozione dei rifiuti. La Regione, invece, ha contattato Autorità di bacino per fissare un incontro e vedere se, al Pirellone, ci sono finanziamenti disponibili per l'Iseo.
Il servizio completo sul numero di Chiariweek di oggi, venerdì, in edicola.