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Missione compiuta: la piscina comunale torna alla città

Dopo 5 lunghi anni la piscina comunale di via Fratelli Cervi riaprirà le sue porte al pubblico con l'inaugurazione di sabato 20 settembre

Missione compiuta: la piscina comunale torna alla città

Un traguardo inseguito per oltre cinque anni è stato ufficialmente annunciato giovedì 17 luglio nella Sala Consiliare del Comune di Ghedi: la piscina comunale di via Fratelli Cervi riaprirà le sue porte al pubblico sabato 20 settembre. La comunicazione è arrivata nel corso di un incontro in cui l’Amministrazione ha voluto ripercorrere un cammino lungo, tortuoso e per molti tratti persino incerto, culminato ora in una ripartenza che rappresenta uno dei più significativi risultati amministrativi degli ultimi decenni. A prendere la parola sono stati il sindaco Federico Casali, l’assessore ai lavori pubblici Martino Pasini, l’assessore al bilancio Daniele Molgora, affiancati da tutti i tecnici e i professionisti che hanno seguito le varie fasi del progetto, dal responsabile unico del procedimento, architetto Roberto Feroldi, al progettista ingegner Roberto Palumbo, fino al geometra Fabiano Faini, autore del progetto architettonico. Presente anche il nuovo gestore dell’impianto, rappresentato dal direttore Massimo Danesi per conto di Aquamore, società del gruppo Piscine Castiglione.

Le tappe della rinascita

Durante l’incontro, è emerso con chiarezza come il progetto di rilancio della piscina comunale non sia stato un semplice intervento di manutenzione o riqualificazione, ma piuttosto una vera e propria ricostruzione strategica, amministrativa e strutturale, resa possibile solo grazie a una forte volontà politica, a un’importante visione tecnica e a una collaborazione concreta tra pubblico e privato. Non a caso, l’inaugurazione del 20 settembre rappresenterà non soltanto il ritorno di un servizio atteso da famiglie, sportivi e associazioni, ma anche la chiusura di una pagina difficile, iniziata nel 2020 con l’abbandono della struttura da parte del precedente gestore, la Sport Management, che aveva lasciato in eredità un debito di un milione di euro sulle spalle del Comune. A quel primo colpo si aggiunsero poi le conseguenze devastanti della pandemia, che misero in ginocchio l’intero settore natatorio e fecero temere a molti che la piscina di Ghedi non avrebbe mai più riaperto. Invece, proprio nei momenti più difficili, l’Amministrazione ha scelto di non arrendersi. Nel 2022, con un primo investimento da 500.000 euro su tetto e spogliatoi, è stato lanciato un segnale chiaro: Ghedi voleva tornare a nuotare. Da lì è partito un percorso complesso, fatto di progettazioni, bandi, rallentamenti burocratici e nuove soluzioni, che ha portato al finanziamento dell’intervento attraverso un mix di risorse comunali, fondi PNRR e contributi GSE. L’investimento pubblico complessivo ha superato i 4,5 milioni di euro. Parallelamente, il bando per la gestione dell’impianto ha portato all’individuazione del partner Aquamore, che ha deciso di credere nel progetto e ha messo sul tavolo un ulteriore investimento privato da 2,8 milioni di euro. Il risultato sarà una piscina completamente rinnovata, non solo sul piano estetico e funzionale, ma anche nei contenuti e nei servizi. Come spiegato da Danesi, Aquamore punterà su un modello di impianto che integra la pratica sportiva con il benessere personale, grazie anche agli spazi del primo piano, pensati per attività collaterali al nuoto e alla salute psicofisica. All’interno saranno attivi corsi per ogni età, nuoto libero, programmi riabilitativi e momenti dedicati alla socialità. Nel corso dell’incontro, l’assessore al bilancio Molgora ha voluto sottolineare: «Le piscine chiudono, faticano, si svuotano. Noi invece abbiamo ricostruito la nostra da zero, con i conti in ordine e una visione chiara per il futuro». Lo stesso Pasini ha ribadito l’importanza del lavoro svolto sul campo, superando le criticità che si sono susseguite negli anni: problemi strutturali interni, lavori nella zona estiva, adeguamenti agli impianti tecnici. Nulla è stato lasciato al caso.