Minaccia una strage e di togliersi la vita, fermata con la geo-localizzazione
Gli uomini della sala operativa hanno geo-localizzato la chiamata fatta dalla donna al 112, permettendo alla Polizia di intervenire al salvataggio.

Nel pomeriggio di ieri una donna ha chiamato il 112, dichiarando di essere in possesso di numerose armi, e minacciando di fare una strage prima di togliersi la vita.
Il lavoro della Sala Operativa
La telefonata è giunta alla Sala Operativa intorno alle 13, la donna però non ha voluto comunicare la posizione da cui stava effettuando la telefonata. La sala operativa, a quel punto, ha coordinato le attività necessarie a geo-localizzare la persona. Pertanto, si è aperto un solerte canale di comunicazione tra la donna e l’operatore radio che, a distanza di circa quaranta minuti, è riuscito ad avere le informazioni sulla posizione della donna.
L'intervento e il sequestro delle armi
Gli operatori, sono riusciti a soccorrere la donna, in evidente stato confusionale, sul posto è giunto anche personale sanitario che le ha prestato le prime cure. A quel punto si è proceduto ad effettuare una perquisizione domiciliare, finalizzata alla ricerca di armi. I poliziotti della Squadra Volante hanno rinvenuto sul balcone dell’abitazione della donna 10 recipienti contenenti polvere da sparo per ricarica di munizioni, svariati bossoli, ogive e materiale per il confezionamento di cartucce da sparo di vario calibro. All’interno di una camera adiacente, sono state rinvenute altre scatole di cartucce e altro materiale per il confezionamento. Dalla successiva perizia si è constatata la presenza di circa 5 kg di polvere da sparo. Nell’abitazione è stata, infine, verificata la presenza di svariati fucili e pistole con relativo munizionamento e la presenza di alcune cartucce in dotazione ai corpi militari dello stato, il cui possesso è vietato ai privati cittadini.
La messa in sicurezza
Si è appurato, successivamente che le armi rinvenute erano di proprietà del convivente della signora, erano custodite in maniera non conforme alla normativa di settore e che il titolare era in possesso di un porto d’armi scaduto. Pertanto l’uomo è stato denunciato per omessa custodia e detenzione di armi o munizionamento da guerra. La donna, invece, è stata messa in salvo evitando che la stessa potesse compiere gesti estremi vista l’enorme disponibilità di armi a disposizione.