Cronaca

Micky: il ricordo di chi l’ha amata

Micky: il ricordo di chi l’ha amata
Montichiari Pubblicazione:

Michela Rizzi non c’è più, la sua improvvisa mancanza ha lasciato un vuoto immenso e inspiegabile nella famiglia e in tutti coloro che le sono stati vicini in vita. 

Michela lascia una vita ancora tutta da vivere, sogni e soprattutto speranze che in pochi giorni state soffiate via da un crudele vento autunnale. Michela aveva ancora diversi obiettivi da raggiungere, nonostante nella vita non si fosse mai tirata indietro davanti a nulla, soprattutto alle difficoltà.

Era una persona semplice, solare, buona, che ha donato la sua vita alla famiglia.

Aveva infatti deciso di non sposarsi, l’amore per i genitori non era mai riuscito a superare quello per un uomo con cui scegliere di condividere la vita e così era rimasta in casa, con mamma e papà, che con il passare degli anni sono invecchiati. E lei non era mai mancata, fino ad ora.

«Dopo qualche giorno in cui aveva manifestato alcuni fastidi allo stomaco, racconta la cuginaEmiliana Capretti, aveva deciso di effettuare alcuni controlli. Era certa di avere una semplice forma di gastrite. L’esito invece dell’esame è stato un colpo letale, ha sconvolto tutti ma lei, molto più ottimista di noi, era sicura che avrebbe combattuto il terribile male».

Michela lascia tutti i suoi affetti, soprattutto il nipotino che per lei è stato il figlio che non ha mai avuto.

«E’ difficile esprimere in questo momento ciò che provo. L’ultima volta che sono salita su questo altare - legge durante la celebrazione la cugina Emy - ero molto giovane ed era per recitare le preghiere e c’eri anche tu. Ora ho deciso di salire per ricordare te Micky perché te lo meriti. E’ inutile che mi metta a ricordare la splendida persona che eri e quanto amore hai saputo dare alla tua famiglia, soprattutto ai tuoi genitori seguendoli nella malattia, tu punto fermo per tutti, anche per i tuoi fratelli. Ho seguito questi giorni tua sorella Francesca, sempre al tuo fianco e con una dolcezza e amore infinito e anche tuo fratello Remo che dietro la sua corazza, nasconde un uomo fragile, impreparato all’idea di lasciarti andare. Ho seguito il silenzio composto e straziante dei genitori che hanno perso la loro figlia. Io voglio ricordarti come una zia speciale, sì perché è questo il punto forte che ci accomunava e ci legava molto oltre all’essere cugine. Io e te che eravamo le zie zitelle ma soprattutto eravamo le zie che tutti vorrebbero avere. Io e te che pensavamo alla vecchiaia facendo ipotesi sul dove i nostri nipoti ci avrebbero collocato. Abbiamo iniziato a giocare a mamme da bambine, mi ricordo che avevamo lo stesso bambolotto e poi i nostri genitori han pensato di regalarci dei fratellini, a me ne sono arrivati persino due e lì il gioco delle mamme cominciava a diventare importante. Ma la più grande gioia, direi il più grande dono ci è arrivato dai nostri adorati nipotini. Eravamo zie ma noi ci sentivamo mamme. Tu sempre più forte di me a consolarmi e darmi consigli. Io Michy non so che dirti, speravo tanto tu ce la facessi, dovevamo fare quel viaggio con le nostre sorelle e tutte le altre persone che volendoti bene si erano aggregate a questo tuo desiderio. Avremmo sicuramente riempito tutto l’aereo per andare su quell’isola dove si fa fatica a distinguere il confine dell’azzurro tra il mare e il cielo, ma qui con tanto anticipo è arrivato un altro pilota che ti ha portato via così in fretta, non posso che dirti buon viaggio Micky, noi pregheremo per te e tu proteggici da lassù».

Si uniscono al dolore della famiglia anche i coscritti del paese. «Volevo ricordarla - spiega Armando Lancellotti - come una donna con un cuore umile, non l'ho mai sentita parlar male di nessuno, ha dedicato la sua vita alla sua famiglia e a suo nipote senza privarli mai della sua presenza. Michela era sempre presente a tutte le cene della classe 1964. Nonostante fosse una persona molto riservata riempiva le nostre serate. Noi non la dimenticheremo mai. Addio Michela».


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