Mercatone Uno: assolti i vertici dell’azienda perché il “fatto non sussiste”.
Mercatone Uno: assolti i vertici dell’azienda
Prosegue la beffa per tutti i cittadini che sono rimasti coinvolti dal crack di Mercatone Uno. Il curatore fallimentare, a dicembre 2019, aveva provveduto a comunicare a tutti i clienti (e anche ai creditori) che i prodotti che erano già stati acquistati e pagati non sarebbero stati consegnati, oggi, mercoledì 5 febbraio 2020. Oggi il secondo annuncio rincara la dose: dopo il rito abbreviato, il tribunale di Bologna con una sentenza ha reso noto che tutti i vertici dell’azienda sono stati assolti.
“Il fatto non sussiste”
Bancarotta fraudolenta per distrazione: questo il capo di imputazione formulato per i vertici della Shernon Holding, la società che gestiva la catena di mobili dichiarata fallita la scorsa primavera. Ora il giudice dell’udienza preliminare ha pronunciato la sentenza di assoluzione perché “il fatto non sussiste”. Una notizia sicuramente non apprezzata dalle 20mila le famiglie che, a causa del fallimento del Mercatone Uno, hanno subito una grande perdita economica.
Futuro incerto
Rimane incerto intanto i futuro degli ex lavoratori e delle sedi del Mercatone Uno, che attualmente in amministrazione straordinaria A inizio dicembre dello scorso anno erano state aperte le buste con le offerte per l’acquisto dei 55 punti vendita sparsi in tutta Italia. Sono 14 complessivamente gli investitori che hanno avanzato ipotesi di acquisizione. Solo otto negozi non sono stati compresi in alcuna offerta: si tratta di Verdello (Bg), Crevoladossola (Verbano-Cusio-Ossola), Caltignaga (Novara), Serravalle Scrivia (Alessandria), Villafranca d’Asti, Capena (Roma), Bari e , Castegnato (Brescia), dove erano impiegate 19 persone.
Nel frattempo, da qui a maggio, proseguirà il confronto tra le parti con l’obiettivo primario di garantire la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali.