Mercato di Desenzano: allarme borseggi

Mercato di Desenzano: allarme borseggi
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Al mercato di Desenzano con le novità di aprile - apertura di Piazza Cappelletti e aggiunta dei banchi stagionali - cominciano a tornare alcuni vecchi problemi, primo fra tutti l’incremento di borseggi.
«Un fenomeno ondivago - commenta il comandante della Polizia Locale desenzanese Carlalberto Presicci - che purtroppo può verificarsi in ogni posto affollato, proprio come in occasione del tradizionale mercato del martedì».

Sono stati 43 i rinvenimenti registrati dagli agenti del comando della città solo nel 2017, la maggior parte imputabili a furti con destrezza. «Dimentichiamoci la zingara vestita con abiti etnici - spiega Presicci - questi signori si vestono in modo da non destare nessun sospetto. Sono dei professionisti del borseggio e sanno confondersi perfettamente fra le bancarelle più affollate».
Proprio durante la ressa bisogna aprire gli occhi: «Le vittime preferite dai borseggiatori sono le donne con la borsa, dalla quale viene sfilato di nascosto il borsello. Scippi e sottrazioni di portafogli sono fenomeni estremamente esigui in confronto. I consigli che possiamo dare sono quelli classici: prestare attenzione specialmente quando si staziona di fronte ad un banco, chiudere la cerniera se presente e tenere più stretta a sé possibile la borsa».

Non esiste un identikit delle vittime, contrariamente a quanto si possa pensare non solo le donne anziane subiscono questo tipo di borseggi. E non esiste un identikit del borseggiatore tipo: possono essere stranieri o italiani. Sono ben allenati, veloci ed estremamente silenziosi, caratteristiche che il più delle volte li salva dall’essere colti sul fatto: «Intercettare i borseggiatori in flagranza - continua il comandante Presicci - è molto difficile. Polizia Locale, di Stato e carabinieri fanno spesso operazioni in borghese per cercare di arginare il problema. L’estate scorsa quattro cittadini rumeni furono segnalati alle autorità per questo tipo di reato e chiedemmo per loro l’immediata espulsione».
Le pene per i furti con destrezza vanno da uno a sei anni di reclusione, non si può certamente parlare di leggerezza della legge in merito, eppure questi criminali forti della difficoltà nell’intercettarli non sembrano diminuire l’intensità delle loro azioni. Sono gli stessi banchisti a confermarci il dato: «Dopo aver svuotato i portafogli e i borselli delle malcapitate vittime - ci spiega una di loro - gettano ciò che resta sotto i nostri banconi per liberarsi delle scomode prove».

«Con l’arrivo dei turisti prevediamo un aumento dei casi - conclude Carlalberto Presicci -. Oltre al classico borseggio ci sono numerosi scippi di catenine e orologi. In questi casi, però, le vittime sono uomini anziani: avvenenti signorine si avvicinano, salutano e abbracciano il bersaglio. Dietro questi apparenti gesti di affetto si nasconde però il piano criminale delle scippatrici, pronte a prendersi gioco delle proprie vittime. Prestate attenzione».


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