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«Me ne sto andando ma ho vissuto cento vite, va bene così»; Borgosotto ricorda Gianni Bellandi

Gianni era legatissimo a Borgosotto e proprio durante la festa del quartiere il suo nome risuonerà

«Me ne sto andando ma ho vissuto cento vite, va bene così»; Borgosotto ricorda Gianni Bellandi

«Me ne sto andando ma ho vissuto cento vite, va bene così». Sono tra le ultime parole che Gianni Bellandi ha condiviso con l’amica Alberta Vanoli poco prima di andarsene.
Bellandi è morto il 6 settembre dello scorso anno all’età di 75 anni e il suo nome è tornato di grande attualità perché durante la Festa di quartiere a Borgosotto in questo weekend verranno battuti all’asta i quadri di famiglia che Gianni ha voluto donare a padre Paolo in modo da raccogliere fondi per le iniziative e le necessità della parrocchia.
«Ed è stato proprio padre Paolo – racconta Alberta – ha voler ricordare Gianni durante la festa. Padre Paolo che negli ultimi tempi di vita di Gianni gli è stato molto vicino. Ogni settimana lo andava a trovare per incontrarlo e confrontarsi con un uomo, Gianni, dal carattere non facile ma sempre capace di ascolto. Sì, Gianni ha vissuto cento vite, ha conosciuto l’abisso e non ne ha mai fatto mistero, anzi. Un uomo che dal baratro è riuscito a risalire mettendosi a disposizioni di chi come lui lui aveva conosciuto il problema della dipendenza e stava lottando per uscirne».
Il racconto di Alberta prosegue sul filo delle emozioni più sincere: «Ho conosciuto Gianni dopo il suo periodo romano e ne sono rimasta affascinata. Era di una bellezza travolgente, non a caso a Roma aveva iniziato la sua carriera di fotomodello e aveva recitato anche nell’Orlando Furioso televisivo di Ronconi, una mini serie trasmessa dalla Rai nel 1975. Aveva carisma, sapeva conversare di tutto ma non conversava con tutti. Era molto selettivo e questo lo rendeva antipatico a chi non dava per nulla confidenza. Era così, o gli andavi a genio o non cercava nemmeno di fingere di darti retta, prendere o lasciare».
«Gianni era davvero un uomo carismatico – conferma Erminia Tosoni un’altra delle sue più care amiche -. Quello che mi affascinava di lui era proprio la capacità di conversare di tutto, potevi parlare per ore con lui e non accorgerti dello scorrere del tempo».
Gianni, lo confermano le amiche, era legatissimo a Borgosotto e proprio durante la festa del quartiere il suo nome risuonerà mentre un battitore d’eccezione proporrà al pubblico l’acquisto dei quadri che soprattutto suo padre Valerio aveva collezionato in tanti anni. Tutto a scopo benefico a favore di una comunità di cui Gianni si era sempre sentito parte, nonostante le sue cento vite e le molte città in cui aveva vissuto.

«Sono stata davvero fortunata ad averti incontrato». La lettera che Camilla Zanini ha scritto a Gianni durante i giorni più duri della malattia

Quando Gianni Bellandi era ricoverato a Castiglione Camilla Zanini gli mandò un messaggio intimo e intenso ma anche importante per capire un po’ più a fondo il carisma di Gianni. Camilla dall’isola d’Elba gli scrisse: «Le tamerici mi portano un profumo speciale, come sei e sarai sempre per me. Quando ti ho conosciuto ero veramente piccola ma so di essere stata fortunata ad averti incontrato, perché mi hai involontariamente aperto la mente. Sei sempre stato per me un animo rivoluzionario, non avevo mai visto nessun uomo come te, che non temesse i giudizi della gente, che non si vergognasse nel guardare un altro uomo con desiderio. Ricordo come guardavi quel ragazzo con l’apparecchio ai denti da Alberta, tanti anni fa, lí ho capito quanto l’amore abbia mille sfaccettature, sfumature, per questo ti ringrazio perché penso che non tutte le persone abbiano avuto la mia stessa fortuna. Ho compreso, conoscendoti, quanto l’intelligenza non abbia bisogno di lauree e scartoffie, ho compreso quanto le persone siano piene di racconti e storie che le formano e le arricchiscono. Ogni conoscenza arricchisce e tu mi hai reso una persona migliore, anche senza saperlo. Le onde sbattono sui miei piedi, ed io ti penso. Cami».
A Camilla Gianni mandò un messaggio di ringraziamento con un filo di voce…

Verranno proposti al pubblico quadri donati da Gianni Bellandi

Sono stati giorni di intenso lavoro per padre Paolo Tortelli, Enrico Ferrario, Daris Baratti ed Ezio Soldini impegnati a pulire, controllare e catalogare decine e decine di quadri che verranno messi all’asta nelle tre serate della Festa di quartiere al Centro Sportivo di Borgosotto, prima dell’inizio degli spettacoli, da stasera, venerdì 18, a domenica 20.
Quadri che Gianni Bellandi ha lasciato alla parrocchia di Borgosotto, opere raccolte negli anni da suo padre Valerio. Ci sono molte opere che hanno per soggetto scorci di Montichiari e Borgosotto ma anche paesaggi tipicamente bresciani di campagna, montagna e lago. Il ricavato della vendita dei quadri sarà utilizzato per le necessità della parrocchia di Borgosotto.
Bell’idea quella di inserire nell’ambito della festa anche un’asta benefica e per altro verranno proposte opere che, pur non essendo grandi capolavori, sono comunque di ottima fattura.
A Borgosotto quest’anno hanno fatto le cose in grande anche per quanto riguarda l’intrattenimento. Questa sera saranno protagonisti i Dj e gli animatori del Summer Dance Tour di Radio Studio Più. Domani sera, sabato 19 musica dal vivo con la band Bollicine, il repertorio ovviamente sarà quello di Vasco Rossi; domenica sera ancora musica dal vivo con la band Tormento con un tributo a Luciano Ligabue.
Attrazione tra le attrazione lo stand gastronomico che propone specialità bresciane di primissima qualità come lo «Spido del Borgo».

Gianni Bellandi