Maxi protesta degli autotrasportatori nel Bresciano, cinque i punti di partenza
In mancanza di un accordo si sono detti pronti al fermo totale.

Gli autotrasportatori sono al limite della sopportazione: sulle loro spalle pesano questioni quali il caro carburante, i tempi di carico/scarico e tutto ciò che ruota attorno all'aumento del prezzo sul gasolio.
Maxi protesta
Per tutte queste motivazioni sabato 19 marzo anche la compagine bresciana della Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani) prenderà parte alla protesta. In territorio bresciano i punti di partenza individuati saranno cinque, per poi convergere al Brixia Forum dove si terrà una grande manifestazione: punto di partenza per la Vallecamonica sarà Pisogne; per la Valtrompia Villa Carcina; per la Valsabbia Vobarno; per la Bassa San Zeno Naviglio e per il Sud Est la Fascia d'Oro. I tir attraverso la tangenziale sud e si dirigeranno verso la Fiera dove l'arrivo è previsto per le 10; a seguire si terrà l'assemblea.
Rischio del fermo totale
Nel frattempo martedì 15 marzo ha preso il via l'interlocuzione tra le associazioni dei camionisti coordinate da Unatrans e la viceministro Teresa Bellanova con la speranza di trovare un accordo: se così non fosse, infatti, gli autotrasportatori si sono detti pronti al fermo totale. Eventualità, questa, che metterebbe in ginocchio l'economia del paese. É invece previsto per questa mattina (giovedì 17 marzo) l'invio da parte della Federazione Autotrasportatori Italiani di alcune lettere d'invito a parlamentari, consiglieri e assessori regionali e bresciani aventi ad oggetto le problematiche che la categoria si trova a dove affrontare.