Maurizio, un abruzzese che non dimentica Montichiari

Maurizio, un abruzzese che non dimentica Montichiari
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Qualche hanno fa uscì al cinema una pellicola piacevole che metteva in luce tutti i luoghi comuni dell’essere meridionali e settentrionali o «Terroni» e «Polentoni» che dir si voglia. Si chiamava «Benvenuti al Nord» e raccontava la storia di un portalettere della provincia di Napoli che veniva trasferito appunto al Nord e che doveva adeguarsi ad usi e costumi lontani anni luce da quelle che erano le sue abitudini. Alla fine tornava nel suo Sud ma un pezzo di cuore restava al Nord.

Così è accaduto a Maurizio Perino, abruzzese di Arsita, piccolo paesino in provincia di Teramo, giunto a Montichiari ventenne dopo aver vinto un concorso delle Poste italiane e ritornato nella sua terra dopo 21 anni per ragioni familiari.

Oggi Maurizio è direttore di un ufficio postale, ma Montichiari resta un ricordo costante che non lo abbandona mai e al quale si sente fortissimamente legato, tanto da mantenere rapporti giornalieri via web con molti degli amici di un tempo e di essersi abbonato al nostro settimanale per non perdersi nessuna notizia che riguarda il paese.

"Ventun anni dopo, mio malgrado, devo fare ritorno in Abruzzo causa malattia di mia madre che si spegnerà due anni più tardi. Chiedo così il trasferimento per stare vicino a mio padre che ora è anziano e con problemi di salute. In Abruzzo ho fatto carriera, mi sono costruito una bella casa, ho dato a mio padre una vecchiaia serena e dignitosa ma la malinconia per il Nord è un po’ come il “Mal d’Africa”: non si decide a passare. Grazie a Facebook e a Montichiariweek almeno mi tengo in contatto con il paese e mi pare ancora di farne parte. Sono tornato, ma il cuore è rimasto a Montichiari e talvolta, quando il Gran Sasso si ammanta di nebbia, sogno ancora di essere al Nord".


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