MASSACRO GHEDI: cittadini si preparano alle ronde
A due settimane dal massacro, Francesco è in attesa di essere risvegliato. I medici della poliambulanza avevano già tentato un primo risveglio nella giornata di giovedì, ma Francesco era troppo agitato. I medici stanno lentamente riducendo la dose farmacologica per osservare le prime reazioni. La famiglia sta pian piano tornando alla ruotine quotidiana, anche grazie alle speranze rassicuranti lasciate dall'equipe medica.
Nel frattempo proseguono le indagini, per le conferme si deve attendere l'esito degli esami sulle tracce biologiche ritrovate nella via ghedese del massacro. Tra i campioni prelevati anche del sangue. Sarà compito degli inquirenti catalogare eventuali tracce per agevolare l'identificazione dei soggetti ignoti.
Il sangue di uno dei banditi potrebbe dare presto una svolta decisiva alle indagini. Ma i cittadini non vogliono più aspettare, mossi da rabbia e paura, dopo la manifestazione di venerdì scorso, si stanno organizzando per valutare la possibilità di ronde urbane per il controllo il territorio.
Sicurezza, sia in piazza che sulla piattaforma digitale non si parla d’altro. I ghedesi sono stanchi di dover sopportare intrusioni, furti, scippi e violenza. La mancanza delle registrazioni che avrebbero potuto sgominare la banda dei tre rapinatori in fuga su una Bmw color chiaro dopo il colpo in via Petrarca ha scatenato la polemica. Polemica ancora più acuita dalla conferma che la stessa banda, probabilmente dell’Est Europa, avrebbe già agito più volte nella Bassa e, forse, a Manerbio nella stessa serata.