Marta e Nicola: un amore nato da ragazzi

Marta e Nicola: un amore nato da ragazzi
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Sono sempre state due persone semplici e di poche parole, Marta Ressi e Nicola Baresi, i due giovani asolani convolati a nozze a giugno dello scorso anno. Una vita passata insieme, un amore nato tra i banchi di scuola e che li ha portati a giurarsi amore eterno, una storia diventata sempre più solida e seria. «Facevamo entrambi gli animatori al grest - ricorda Marta - avevamo 14 anni e non ci sopportavamo, ci stavamo antipatici a vicenda, fino al momento in cui per caso ci hanno messo nella stessa squadra».

Nicola è sempre stato il migliore amico di Simone Tanadini, cugino di Marta, e non si è fatto perdere l’occasione di cercare di uscire e conoscere il più possibile la ragazza, chiedendo al «complice» il numero di telefono, cosa facesse, dove andasse, chi gli piaceva. Un primo passo, quindi, che alla fine li ha portati a uscire sempre più spesso insieme, nella stessa compagnia, per i bar di Asola, a mangiare un gelato, sulle giostre durante le fiere del paese, fino a quando i due decisero che era giunto il momento di uscire da soli, come una vera coppia. «Non so di preciso cosa sia cambiato tra di noi - spiega Marta ricordando l’estate al grest, dove i due hanno iniziato a parlare - forse semplicemente ci vedevamo in maniera diversa, avevamo capito i nostri caratteri, le cose che ci distinguevano».

Un appuntamento fisso che entrambi ricordano molto volentieri è quello del mercoledì, unico giorno libero di Marta dalla danza. «Non era nulla di speciale - specifica Nicola - ma ci recavamo in birreria ai Barchi, frazione di Asola dove Marta abitava prima di stabilirsi con il fidanzato in paese - e parlavamo di tutto, erano alcuni istanti intimi e rilassanti. Non avevamo ancora la patente e ricordo che ho fatto un periodo a raggiungerla con il mio motorino».

Una storia d’altri tempi, pare, un amore nato quasi per caso e cresciuto sempre di più. Non sono tardati, quindi, i momenti nei quali Nicola, dopo il lavoro con il padre alle cave Baresi, rimaneva a casa di Marta, che nel pomeriggio si dedicava allo studio prima liceale e successivamente universitario, una volta iscritta alla facoltà di Infermieristica. «Certo alti e bassi li abbiamo avuti, come tutte le coppie - puntualizza Marta - ma il fatto che ci conoscevamo da così tanto tempo ci ha aiutato a capire i difetti gli uni degli altri e a capire che quello che volevamo era stare assieme. Quando abbiamo deciso di andare a convivere nessuno ci ha chiesto la motivazione, probabilmente perché ci vedono assieme da molto tempo e a tutti è sembrata una cosa normale». Tre anni fa, quindi, la decisione di ristrutturare un appartamento vicino al posto di lavoro di Nicola e la vita insieme. «All’inizio mi sarebbe piaciuto poter fare il contrario ma poi ho capito che questa scelta era la migliore per la nostra relazione - spiega Marta - perché ti da la possibilità di comprendere l’altro in tutti i suoi aspetti».

Poi tutto un susseguirsi di vicende positive per la coppia, l’arrivo di Bea, la piccola cagnolina arrivata con l’inizio della convivenza, il lavoro per Marta e la presa di coscienza che stava arrivando un altro momento importante della loro vita: il matrimonio. «La proposta è stata sicuramente romantica, ma un piccolo aneddoto l’ha resa particolarmente divertente - ricorda Nicola, sorridendo ancora al pensiero di quel giorno - Io e Marta eravamo in un ristorante a Sirmione  e io aspettavo che Simone e Leone Tiso mi chiamassero per dirmi “Tutto pronto”, invece ricevo un loro messaggio con “Temporeggia”. Sono sbiancato, Marta era diventata sospettosa. Alla fine con un ritardo di una mezz’oretta, avevano preparato sulla riva un cuore con delle candeline, dove su un balcone le ho chiesto di sposarmi. Hanno fatto partire i fuochi d’artificio sul lago, lei mi ha risposto “Sì” e siamo convolati a nozze, coronando così il nostro sogno».

Una relazione lunga una vita quella di Nicola e Marta. Non è solo amore quello che traspare dagli occhi dei due giovani, ma anche tanto rispetto l’uno verso l’altro, la fedeltà, la costanza, il coraggio e il conforto che vicendevolmente si scambiano ogni giorno. «Ne stavamo parlando da un po’ di tempo - spiega Marta - ma mai avrei pensato a una sorpresa di questo tipo. Siamo stati fortunati perché organizzare il matrimonio, anche con un anticipo di un anno, non è mai semplice, ma dover capire anche dove andare a vivere, lo sarebbe stato ancora di più». Quando la giovane coppia si è recata a Montichiari, alla «Corte Francesco», per prenotare il banchetto, gli era stato proposto aprile ma, loro, titubanti per via del tempo, hanno optato per giugno, sperando in un clima clemente.

Così non è stato. «Ha piovuto quasi tutto il mese - raccontano i due sposini - e il sole quel giorno ha fatto capitolino prima mentre eravamo in chiesa e poi al ristorante, scambiandosi con la pioggia, per pura fortuna». Come da tradizione, la sera prima ognuno a casa dei propri genitori, dove Nicola, nella corte dei genitori di Marta, ha fatto trovare un video con tutte le loro foto proiettate su un telo bianco. Molta l’ansia di quella notte, ma soprattutto del mattino successivo, dove il futuro sposto si è visto in difficoltà nel muovere i passi verso la chiesa, accompagnato amorevolmente dai comprensivi genitori, e la sposa ha citato una parte della promessa in modo originale. Da lì tutto in discesa, le foto con i parenti, il pranzo, gli amici di sempre, la tensione piano piano svanisce e lascia il posto solo ai festeggiamenti, continuati fino a notte fonda, quando i due novelli sposi poi, sono partiti per il viaggio di nozze, destinazione Seychelles, perché sorridere assieme alla vita è molto più bello.


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