Mario Mazzola, alla cloche dell’Aero club

Mario Mazzola, alla cloche dell’Aero club
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Il geometra Mario Mazzola, bresciano di 35 anni, è il presidente dell’Aero Club di Brescia che opera all’interno dell’aeroporto Gabriele d’Annunzio di Montichiari. Pilota aerei dal 1999 quando ha conseguito l’attestato di Vds (volo diporto sportivo) per il pilotaggio di aerei ultraleggeri, seguito nel 2011 dalla patente di Ppl (licenza di pilota privato). Subito dopo si iscrisse all’Aero Club di Brescia e nel 2012 fu eletto nel Consiglio Direttivo dello stesso con il ruolo di consigliere, ruolo che ebbe sino al 2013 quando poi venne eletto presidente. L’Aero Club di Brescia nacque formalmente dal primo dopo dopoguerra, ma in realtà le sue origini ebbero inizio nel 1909, quando «quei pazzi sulle macchine volanti» parteciparono al Circuito Internazionale alla Fascia d’Oro vinto da Louiss Curtiss e da Mario Calderara, che trasportò Gabriele d’Annunzio e che ottenne il primo brevetto di volo italiano volando con il Flyer dei fratelli Wright. Cosa rappresenta oggi l’Aero Club di Brescia-Montichiari?

«E’ uno dei Club di riferimento in Italia e di strada ne ha fatta davvero tanta, soprattutto sotto la gestione del compianto Comandante e Istruttore Rizzardo Trebbi, forse il principale interprete del volo contemporaneo della storia italiana, scrittore della quasi totalità dei libri che ogni allievo deve studiare per ottenere la licenza e che è stato tra di noi sino alla sua morte pochi anni addietro». Di che flotta disponete e quali sono i vostri corsi? «La flotta di cui il Club dispone è decisamente molto vasta e variegata e conta 9 velivoli (tre PA28, un P28T, un C150, un P2006, un Maule, un CAP10 ed un P92), tutti a disposizione dei 110 soci che lo stesso conta ad oggi. Con oltre 300 addestramenti solo nel 2015 – tra nuove licenze e rinnovi di abilitazioni-, di cui oltre 30 allievi per il conseguimento del PPL e altri 2 per il conseguimento di licenze commerciali, siamo tra le prime due realtà a livello nazionale.» Come sono i vostri rapporti con l’aeroporto D’Annunzio?

«Sono di “normale vicinato”, con pochi motivi di screzio subito risolti. L’aeroporto ci offre tutti i servizi di cui necessitiamo, sia per il cosiddetto volo diportistico, sia per la scuola». Qual è il programma del suo direttivo, signor presidente? «Il nostro programma consiste nel rilanciare il Club e la mission dello stesso, volta allo sviluppo della cultura del volo e ad aprire le nostre porte a tutti coloro i quali vogliano approcciarsi a questa splendida disciplina, obiettivo che negli ultimi anni è stato tutt’altro che seguito».

Mario Cherubini 


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