Mariangela sul podio internazionale dei Madonnari

Mariangela sul podio internazionale dei Madonnari

Mariangela Cappa è la seconda classificata tra i «Maestri madonnari 2017» della 45° edizione internazionale alla fiera delle Grazie. Sin dalla festa dell’Assunta del 1425, il santuario della «Beata Vergine delle Grazie» è diventato meta internazionale di pellegrinaggio. In uno dei borghi più belli d’Italia, i visitatori sono stati accolti da: musica jazz, cucina e soprattutto la tecnica del gessetto.

La sera del 15 agosto, la vincitrice dell’”oro 2016” ha impugnato l’argento della sua categoria sul palco frontale alla chiesa gotica lombarda.

Cosa ti ha fatto salire sul podio della frazione di Curtatone? 

«Il modo in cui con i polpastrelli ho sfumato le cromature calde di gesso sul cemento rovente».

Quali sono le categorie in gara e com’è possibile scalare le gerarchie? 

«Per regola, il “semplice madonnaro”, quando arriva primo nella sua categoria, accede a quella successiva, detta “madonnari qualificati”. Successivamente, il primo “madonnaro qualificato” è legittimato al passaggio e scatto di grado superiore: ”maestro madonnaro”».

Chi la dura la vince insomma, con la costanza si ottiene ciò che si vuole? 

«Mi sono impegnata intellettualmente ed artigianalmente. Sono stata piegata costantemente sulle ginocchia. Ho ricercato le cromature, che hanno reso inconfondibile la mia firma».

Quando e come è avvenuto il passaggio da “madonnara qualificata” a “maestra madonnara”? 

«Nel biennio 2006-2007, poi ho dominato la categoria dei maestri. Nel 2016, ho battuto i maestri e quest’anno sono giunta seconda»

Qual è stata la successione dei tuoi traguardi?

«Sin dal 1990, partecipo annualmente alle edizioni del concorso. Nel 1999, ho ricevuto il terzo premio tra i madonnari semplici. L’anno dell’indulgenza plenaria ai fedeli, mi è stato assegnato il premio speciale «Giubileo» con passaggio alla categoria “madonnari qualificati”»

Quali sono stati gli altri traguardi?

«Nel 2004, ho ottenuto il terzo premio categoria dei madonnari qualificati. Nel 2006, ho meritato il primo posto dei “madonnari qualificati” e il conseguimento del titolo: “maestra madonnara”. Nel 2007, 2011 e 2016, sono stata “la première dame”  dei maestri madonnari. Nel 2012 invece, il secondo piazzamento».

A chi hai dedicato i successi?

«A chi amo: i miei due figli e a Davide Bertoni, mio marito. Davide è la mia terza mano. Mi sostiene empaticamente. Per esempio, alterniamo i turni di lavoro. Quando lui termina al suo studio di progettazione sotto i portici di via Roma, sta con i nostri figli e io riesco a dedicarmi alla Pro loco e alla mia passione professionale: l’arte sacra»

Cosa è accaduto nei 3 giorni del concorso madonnaro?

«Dal 12 al 15 agosto, i riquadri grigi tracciati sull’ asfalto son diventati opere d’arte dal tema religioso. Il circuito ha incorniciato opere realizzate direttamente sul cementato. I capolavori si sono alternati in una sequenza, che ha creato un serpentone arcobaleno. Ho realizzato l’”Annunciazione a Maria” nella piazza di fronte all’edificio cattolico. Durante la Santa Messa del ferragosto, abbiamo ricevuto da Monsignor Marco Busca, vescovo di Mantova, la tradizionale benedizione impartita agli strumenti di lavoro».

Quali emozioni hai provato all’incontro dei madonnari? 

«Sono stata fiera di aver superato il testa a testa sugli incarnati creati con la le nuance della steatite di 150 colleghi molto esperti».

Chi ha giudicato la galleria d’arte a cielo aperto?

«Peter Assmann, direttore del palazzo Ducale e una giuria composta da critici d’arte».