Mano Fraterna, 12 famiglie del paese uscite dalla crisi

Mano Fraterna, 12 famiglie del paese uscite dalla crisi
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Parla il diacono Carlo Tagliani: «L’organizzazione Mano Fraterna ha iniziato nel 2009 sulle tre parrocchie di Calcinato, Calcinatello e Ponte San Marco. C'è stata prima una formazione di dieci collaboratori da parte della Caritas di Brescia, che avrebbero inquadrato e distribuito il lavoro da fare sul territorio con le famiglie bisognose di generi di primissima necessità. Il grosso degli aiuti ricade su Calcinato, perché qui si hanno le case popolari di proprietà del comune e quelle Aler». Vale a dire le case della zona Rovadino, via Corbellini, del complesso in via Vantini, che alcuni conoscono come «il casermone».

«Qui stanno famiglie con reddito medio basso. Inizialmente avevamo un centro di ascolto, poi abbiamo deciso di intervenire per generi prima necessità, rifornendoci al Magazzino dell'Ottavo Giorno voluto dal vescovo di Brescia [una piattaforma logistica per la raccolta, stoccaggio e distribuzione, ndr]. Dal 2014 abbiamo potuto usufruire anche di fondi europei che finanziano questi 10, 12 prodotti non commerciabili, che noi distribuiamo alle nostre famiglie».

Sono stati pubblicati a inizio 2017 i risultati dell'assistenza prestata nell'anno 2016. Su un totale di 48 famiglie fisse, il 30% sono italiane e le altre nazionalità sono perlopiù senegalese, marocchina, albanese, ghanese. La nota positiva è che l'anno precedente si contavano circa 60 famiglie, ciò significa che 12 famiglie hanno trovato un lavoro.

Altro impegno portato avanti da Mano Fraterna è il servizio di Microcredito con la BCC, oltre che la collaborazione con i servizi sociali comunali, nell'aiuto con il pagamento di bollette, o di farmaci, specialmente per pensionati. «I fondi necessari – precisa Tagliani - ci vengono dalla generosità di privati e di aziende, tra cui riscontriamo una carità davvero ammirevole: l'anno scorso abbiamo raccolto e utilizzato 20mila euro». Alla domanda se l'uscita dalla crisi sembri un po' meno lontana, Tagliani si mostra realista: «In questo momento mi sembra un'utopia, anche se sicuramente qualcosa si sta muovendo».


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