Ma l’Intelligenza artificiale di OpenAI conosce Chiari? L’abbiamo «testata»
Tre domande anche il futuro del giornalismo locale, dove l'intelligenza artificiale sarà «un prezioso alleato, non un sostituto»
Siamo una specie strana, stiamo spendendo miliardi per costruire una macchina che possa superarci e allo stesso tempo ne abbiamo paura. O peggio: neghiamo che possa succedere. Tuttavia, nonostante riluttanze varie, è evidente che l'intelligenza artificiale c’è e sta trasformando la nostra vita quotidiana. In questo articolo, ci avventuriamo in un esperimento: interrogheremo direttamente la macchina. Sarà un dialogo in cui porremo le domande e l'AI fornirà le risposte, esplorando capacità e limiti nel generare contenuti e riflessioni sul contesto locale.
Ma l’Intelligenza artificiale di OpenAI conosce Chiari? L’abbiamo «testata»
Alla domanda sul taglio delle notizie del settimanale ChiariWeek, «ChatGpt» non ha deluso, dando conferma del nostro lavoro. Attualità e sicurezza, sagre e fiere, progetti scolastici e sportivi, economia locale e sanità gli argomenti proposti. Addirittura si è mostrata entusiasta nei consigli. Abbiamo chiesto alla nostra «consulente» artificiale, di parlarci di Chiari e la risposta è stata sorprendente. Ma non si è fermata qui: messa alla prova con la richiesta di notizie specifiche sulla città, non ha tralasciato neppure la Festa dei patroni e persino un «Open day sull'emicrania».
L'IA ha snocciolato subito i dati demografici e geografici con estrema precisione: «Comune di 19mila abitanti, nel cuore dell’ovest bresciano, a 145 metri di altitudine, con un’estensione di circa 38 km²». Un identikit perfetto, a cui ha subito aggiunto dettagli sulla sua connettività. «Conta frazioni come San Bernardino, San Giovanni e Santellone, ed è servito dall’asse ferroviario Milano–Venezia, con una stazione attiva dal lontano 1878». E poi non è mancata l’analisi delle «origini longobarde e il nucleo storico a forma circolare» non scordando episodi cruciali come la «Battaglia di Chiari del 1701, o la suddivisione in quattro quadre medievali». Quando un'intelligenza artificiale si dedica all'analisi culturale, i risultati possono essere sorprendenti, quasi divertenti, con la descrizione del «Duomo e il centro storico come un museo a cielo aperto». E sul fronte della mobilità? La «nostra» macchina ha tracciato una mappa perfetta: «Strategica posizione lungo l’A35 BreBeMi e l’A4, con connessioni ferroviarie frequenti verso Milano e Brescia». Chiari è una città «connessa», insomma, e persino le sue piste ciclopedonali, a quanto pare, sono apprezzate dagli algoritmi «per efficienza e sostenibilità».
Giornalismo e intelligenza artificiale: la sfida del futuro
Abbiamo spinto la nostra indagine oltre, chiedendo se il suo avvento possa segnare la fine del giornalismo locale. La risposta è stata chiara e rassicurante: l'«AI è un prezioso alleato, non un sostituto». Secondo la tecnologia di «OpenAi», la presenza sul territorio «rimane insostituibile». Nessun algoritmo può cogliere l'umore della piazza o stringere relazioni dirette che sono il cuore del giornalismo. La conclusione è un messaggio incoraggiante: il futuro del giornalismo locale è (chissà) una collaborazione tra uomo e macchina.