Legionella a Cazzago parte la disinfezione

Dopo le tre infezioni, l'Amministrazione vara le contromisure. E la Procura apre un fascicolo

Legionella a Cazzago parte la disinfezione
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Dal 25 agosto mattina e fino alla conclusione dell'intervento, partirà l'intervento di disinfezione dell'intera rete idrica servita dal pozzo denominato "Valle Bornato"

La decisione del Comune

L'intervento dell'Amministrazione è stato annunciato pochi minuti fa nel corso di una conferenza stampa tenuta dagli assessori Damiano Gandossi e Flavio Rubaga e dal vicesindaco Maria Teresa Venni. Si tratta della misura adottata dal Comune dopo i tre casi di legionella registrati a Bornato nell'ultima settimana. L'ordinanza comunale prevede il divieto dell'uso  dell'acqua del pozzo "Valle Bornato", in particolare per finalità potabili, cottura e ricostituzione di alimenti, preparazione di alimenti in cui l'acqua sia ingrediente significativo e di alimenti in cui l'acqua sia a contatto con l'alimento per tempi prolungati (salamoie e reidratazione). Lecito, invece, l'uso dell'acqua per semplici operazioni di igiene personale. Per rendere l'intervento di sanificazione efficace è necessario dar scorrere acqua per 30 minuti al giorno da ogni rubinetto di casa in modo tale da eseguire una disinfestazione anche di queste porzioni di impianto. Per ovviare agli inevitabili disagi, il Comune, che ha fatto appello alla pazienza e collaborazione dei cittadini, creerà nel campo sportivo di Bornato un punto di approvvigionamento acqua potabile.

Le vie servite dal pozzo

L'intervento di clorazione anti legionella varato da Acque Bresciane (e che partirà sabato alle 10) riguarderà molteplici vie: del Gallo, degli Alpini, Gramsci, traversa prima di via Garibaldi, vicolo Garibaldi, Garibaldi, dei Mosnelli, Gasparò da Salò, padre Marcolini, Monterossa, Marenzio, privata Pasini, Romanino, Speri, Peroni e via Valle porzione nord

L'inchiesta della Procura

Dopo i tre casi di infezione da legionella (una persona è ancora ricoverata in ospedale), anche la Procura si muove. E' stato, infatti, aperto un fascicolo a carico di ignoti attraverso il quale i magistrati bresciani vorranno ricostruire l'origine di quella che è stata definita una vera emergenza sanitaria.

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