Leggere? Prima si inizia... meglio è!
«Perché la biblioteca è più sorprendente entrandoci dentro anziché provando ad immaginarsela da fuori».
di Federica Gisonna
Si chiama "Cari genitori, benvenuti in biblioteca". Bazzoli e Malgaroli dietro al volume che introduce i più piccoli (tramite le famiglie) in un nuovo mondo.
Leggere? Prima si inizia... meglio è!
«Perché la biblioteca è più sorprendente entrandoci dentro anziché provando ad immaginarsela da fuori».
Ed è questa una delle numerose citazioni presenti in «Cari genitori, benvenuti in biblioteca», che in 144 pagine si pone l’obiettivo di ispirare genitori e adulti, che si prendono cura dei bambini, ad avvicinarli già in età infantile alla lettura consegnandogli, metaforicamente, la chiave per il mondo della fantasia, ma anche favorendo una crescita a tutto tondo tramite un percorso da condividere insieme.
Infatti, una parte del testo mette a fuoco le motivazioni che stanno alla base del costruire una precoce relazione (tra genitori e figli, tramite il libro), mentre l’altra si focalizza su come le biblioteche possono facilitare l’incontro delle famiglie con i libri. Questo, nello specifico, vuole essere il «tramite» per far conoscere i benefici che la lettura può portare.
«Cari genitori, benvenuti in biblioteca»
Il volume è scritto da Fabio Bazzoli, responsabile dell’area Cultura e biblioteche del Comune di Chiari, presidente del Sistema bibliotecario Sud Ovest Bresciano e membro del Coordinamento nazionale del programma Nati per leggere insieme a Giovanna Malgaroli, residente a Robbiate, bibliotecaria a Mezzago e in altri Comuni della provincia di Monza e Brianza, ma anche collaboratrice del Centro per la salute del bambino e segretaria del programma Nati per leggere oltre che rappresentante nel Comitato direttivo di IBBY Italia.
Pubblicato da Editrice Bibliografica (con il contributo di Aib, Associazione italiana biblioteche) è inserito all’interno della collana «Conoscere la biblioteca» che si rivolge direttamente sia agli utenti che a chi ancora non le frequenta, ma punta a spiegare il ruolo e i diversi aspetti dei servizi offerti, proponendo anche stimolanti percorsi di lettura tra gli scaffali.
L’idea e l’obiettivo
«Fondamentalmente è semplice - ha esordito spontaneamente Malgaroli - Abbiamo racchiuso in questo libro tutto ciò che una biblioteca può offrire. E non è “solo” il titolo di un libro. E’ come immaginare un dialogo: i genitori entrano in biblioteca e noi, con calma, ci sediamo con loro e gli raccontiamo come la lettura infantile può influire sulla crescita». All’interno del libro, infatti, sono raccolti e rielaborati studi (pubblicati negli ultimi 30/40 anni, ma talvolta in lingua inglese) che, per dirla con parole semplici, indicano che «prima si inizia, meglio è». Malgaroli, infatti, ha voluto richiamare anche il modello di sviluppo infantile elaborato dal pediatra americano Thomas Berry Brazelton, ispirato dal desiderio di sostenere i genitori per favorire il benessere dei bambini. E cosa c’è di meglio di un volume che, tramite la lettura, unisce le famiglie e forma la singola persona? Probabilmente nulla.
«L’obiettivo è creare una rete per far passare il messaggio di quante cose si possono scoprire entrando, come per esempio il programma Nati per Leggere - ha continuato Malgaroli - Vuole essere una “cassa di risonanza” per i genitori già appassionati, i pediatri, che sono i primi informati, i bibliotecari e i volontari, così che si possano avvicinare, piano piano, molte più persone a questo realtà».
La stesura del libro si è concentrata in pochi mesi. Una parola ha tirato l’altra.
«C’è stata una vera e propria contaminazione nei capitoli capitoli - ha spiegato Bazzoli - Certamente c’eravamo dati delle indicazioni su quali affrontare singolarmente, anche in base all’ambito di competenza, ma è stato davvero un lavoro d’insieme. E forse la chiave della comprensibilità di questo libro sta proprio in questo. Volevamo raccontare cosa è importante e perché lo è, ma anche il tipo di supporto che può essere offerto dalle biblioteche».
Scoprire il piacere di leggere, prima di imparare a farlo, potrebbe infatti aprire nuovi orizzonti, favorire la crescita e l’apertura verso il mondo e gli altri, oltre che la creazione di solidi legami, anche in famiglia. E soprattutto, questo è un modo per abbattere le disuguaglianze sociali.
Il discorso è piuttosto semplice. Come riportato nelle «25 buone ragioni per portare un bambino in biblioteca», manifesto realizzato dall’associazione Cartastraccia e inserito alla fine del libro «i bibliotecari, tranne rarissime eccezioni, non mangiano i bambini», ma è ancor più vero che «per quanto piccolo, nessun bambino è troppo piccolo per iniziare ad accompagnare un grande in biblioteca». Siamo nati per leggere. E allora perché non farlo il prima possibile?
Alla scoperta di Nati per Leggere
Strettamente connesso al libro, ma ancor prima a Giovanna Malgaroli e Fabio Bazzoli, è Nati per leggere che, nel 2019, ha compiuto 20 anni.
Si tratta di un programma nazionale di promozione della lettura in famiglia (con figli in età scolare). L’iniziativa è nata nel 1999 ed è stata promossa dall’associazione culturale pediatri, da quella italiana delle biblioteche e dal Centro per la salute del bambino e si è diffusa su tutto il territorio italiano grazie all’impegno di bibliotecari, pediatri, educatori e volontari.
Nati per leggere basa l’attività sulla provata efficacia della pratica della lettura in famiglia come strumento per lo sviluppo delle potenzialità del bambino dal punto di vista linguistico, cognitivo, relazionale e affettivo, a sostegno delle competenze genitoriali e per contrastare la povertà educativa.
Anche tramite questo programma, infatti, la biblioteca offre un contributo alla promozione della lettura tra le mura domestiche.