la storia

Le spoglie del soldato Francesco tornano a casa

I resti del militare sono stati ritrovati durante un importante progetto di ricerca in un campo di concentramento in Polonia

Le spoglie del soldato Francesco tornano a casa

Il soldato Francesco farà ritorno in patria e potrà riposare nella sua Castelletto.

Un pezzo di storia e di memoria del paese che riemerge dagli anni più bui della guerra dove i soldati mandati al fronte venivano fatti prigionieri, morivano e spesso si perdevano le loro tracce, non sapendo se e dove venissero tumulati. Uno di loro Francesco Bolentini, nato a Castelletto nel 1914 farà ritorno in patria grazie al ritrovamento dei suoi resti in un cimitero in Polonia. Qui sono state esaminate circa sessanta tombe, appartenenti a soldati morti al fronte, tra cui è stata ritrovata la piastrina del ragazzo lenese, che ha permesso di identificarne i resti.

La sua storia

Francesco, figlio di Angelo e di Morbini Domenica era nato il 23 dicembre a Leno di professione faceva il contadino e aveva fatto la quarta elementare.

Il 5 ottobre del 1936 fu chiamato alle armi e venne assegnato al 50esimo Reggimento Fanteria, nominato trombettiere il 20 febbraio del 1937. Il 23 agosto venne mandato in congedo illimitato ma il 22 agosto del ‘39 quando fu nuovamente chiamato alle armi per istruzione e nel settembre inviato al 27esimo reggimento Fanteria. Il 20 febbraio del 1940 godette di una licenza straordinaria illimitata ma richiamato dalla licenza il primo giugno venne mandato nel medesimo reggimento in territorio in stato di guerra: ricollocato in congedo, il 26 febbraio del 1941 venne richiamato nuovamente e assegnato al 63 esimo Reggimento Fanteria Mobilitata. Il 16 marzo del 1941 fu imbarcato a Brindisi con sbarco a Valona. L’8 settembre del 1943 venne catturato dalle truppe tedesche ed internato in Germania e morì il 18 marzo del ‘44 nel campo di concentramento di Landsdorf. Così è ricordato nel libro scritto dallo storico lenese Luigi Cirimbelli dedicato ai caduti lenesi, in cui compare anche il militare ora ritrovato.

Il ritrovamento

Un’operazione resa possibile grazie al lavoro dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, che ha informato l’Amministrazione comunale della possibilità di rimpatrio di circa 60 militari italiani sepolti nel cimitero del campo di concentramento tedesco di Lamsdorf (ora Lambinowice in Polonia), recentemente riscoperto dopo oltre 80 anni d’oblio. Durante la guerra, lo «Stalag 344» divenne fra i più grandi campi di prigionia nazisti in Europa, e vi furono rinchiusi prigionieri di diverse nazionalità (sovietici, inglesi, jugoslavi, italiani, ma anche polacchi). Sino a pochi anni fa non si conosceva il luogo di sepoltura dei soldati italiani. La recente esumazione, tra le più significative per l’Italia negli ultimi anni, è il risultato di un progetto intitolato «Scienza per la società, società per la scienza nel Luogo della Memoria Nazionale di Lambinowice», promosso dal 2022 al 2024 dal Museo Centrale dei Prigionieri di Guerra di Opole grazie a finanziamenti del Ministeri polacchi della Cultura e del Patrimonio Nazionale, nonché quello della Scienza e dell’Istruzione Superiore, con il contributo di un ampio gruppo di ricercatori polacchi di diverse discipline (storici, archeologi, antropologi, medici forensi) e di numerosi volontari. tra i quali vi sarebbe stato anche il militare lenese. La rappresentanza Diplomatica italiana in Polonia ha in seguito confermato al Ministero della Difesa il ritrovamento e l’identificazione dei resti mortali riconducibili con certezza al Soldato Francesco Bolentini, che faceva parte del 63esimo Reggimento Fanteria, dichiarato morto il 18 marzo 1944.

Un rinvenimento che è avvenuto nell’ambito di un importante e vasto progetto di ricerca condotto da Enti istituzionali polacchi nel luogo della memoria nazionale di Lambinowice progetto che è stato costantemente seguito dal Ministero della Difesa con l’ausilio della rappresentanza Diplomatica italiana in Polonia.

Il rientro in patria

Ora le spoglie mortali del Soldato Bolentini sono ospitate nel cimitero Militare dei Caduti italiani di Bielany (Varsavia – Polonia) dove sono state collocate insieme a quelle dei tanti altri militari italiani dopo la cerimonia ufficiale di commemorazione dello sorso settembre alla presenza degli ambasciatori. Qui rimarrà fino al loro rientro, previsto per il prossimo 8 ottobre, presso il Tempio Nazionale dell’Internato Ignoto di Padova, dove si svolgerà la solenne cerimonia di consegna dei resti mortali del caduto al Comune di Leno e ai famigliari in vita, tra cui tantissimi nipoti.

Cerimonia che l’Amministrazione, che ha fortemente voluto e favorito il ritorno in patri dei resti del militare, vorrebbe riproporre anche a Castelletto, con la tumulazione per rinnovare la memoria e onorare il sacrificio del soldato.