Associazzionismo

Le "Api operaie" di San Paolo: quando la fantasia si fa comunità

Artigianato, sogni e volontariato: il gruppo di donne che trasforma San Paolo in laboratori di bellezza condivisa.

Le "Api operaie" di San Paolo: quando la fantasia si fa comunità
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A San Paolo spesso si teme che la vita comunitaria si affievolisca, un gruppo di donne ha deciso di mettere in moto un piccolo, operoso miracolo fatto di colla, filo, fantasia e tanta voglia di stare insieme.

Le "Api Operaie"

Si chiamano Api Operaie, e il nome – nato quasi per gioco – è diventato in pochi mesi il simbolo di una rete viva, entusiasta e sorprendente di volontarie, creative, artigiane e sognatrici. Tutto comincia con una passeggiata nel bosco organizzata per i bambini. Tre amiche, qualche decorazione fatta a mano, un pomeriggio di magia semplice. Il successo è tale che il passo successivo arriva naturale: "La Notte Stellata", un evento ispirato all’opera di Van Gogh. Doveva essere una piccola esposizione, ma le adesioni raddoppiano: da 15 a 45 artisti locali. I quadri, le installazioni, i disegni finiscono nelle vetrine dei negozi di tutto il paese, e l’eco dell’iniziativa arriva persino sulle pagine della stampa locale. L’energia contagia anche le istituzioni. L’assessore Daniela Rezzola, colpita dall’iniziativa, propone al gruppo di ideare altri eventi. E così nasce il nome: Api Operaie.

"Ci è piaciuto subito. Le api sono laboriose, indispensabili, operose. E noi siamo proprio così: ognuna porta quello che sa fare meglio, senza gerarchie, con passione".

Da quel momento, San Paolo e le sue frazioni (Cremezzano, Trignano, Scarpizzolo) diventano il palcoscenico di iniziative dolci e intense. Il 25 novembre, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il Comune si trasforma: agli infissi vengono appesi specchi per riflettere la bellezza di chi passa, accompagnati da nastri colorati con messaggi positivi. Le collaborazioni si moltiplicano: chi presta uno specchio, chi si lascia fotografare, chi aiuta con materiali di riciclo. Per il Giorno della Memoria, le Api allestiscono una scenografia semplice ma potente: un filo giallo, simbolo di filo spinato, un grembiule da lavoro, un pigiama a righe impolverati di gesso. Un’opera silenziosa, toccante, che trasmette memoria e rispetto con pochi, forti segni. Il Natale arriva con decorazioni fatte a mano, disegni, pacchetti, uncinetto. I bambini all’uscita da scuola si fermano incantati sotto il portico decorato. “Quel momento ci ha dato la misura di quanto valga il nostro impegno. Non servono grandi budget: bastano idee, mani, tempo condiviso.” E ora, arriva il progetto più ambizioso: la prima edizione della Festa della Fantasia, dal 28 aprile al 4 maggio. Oltre cinquanta “porte magiche” sono state sparse in tutto il Comune. Piccole porticine colorate, installate su muri, finestre e cancelli, invitano bambini e famiglie a cercarle come esploratori. Chi ne trova almeno venti e invia l’elenco all’indirizzo dolcemagia1980@gmail.com parteciperà all’estrazione di premi speciali. Ma non è tutto: ci saranno laboratori, visite guidate, una sfilata in costume con premi per i sei abiti più belli.

“Vogliamo stimolare la fantasia, la curiosità, il senso dell’avventura dei bambini,” dicono le fondatrici. “Abbiamo ricevuto aiuti da tante persone: chi cuce, chi colora, chi prepara regali. C’è chi ha donato materiali riciclati, chi ha messo a disposizione tempo e idee. È un movimento spontaneo, generoso.”

Non mancano neanche i “fuchi”: mariti, amici, volontari uomini che si uniscono all’alveare dando una mano dove serve. Perché se è vero che le Api Operaie nascono al femminile, il loro spirito è quello di una comunità inclusiva e trasversale. San Paolo, così, diventa un laboratorio a cielo aperto, dove la creatività non è solo decorazione, ma strumento di aggregazione, educazione, bellezza e memoria. Un paese che non aspetta i grandi eventi dall’alto, ma li costruisce con le proprie mani, partendo dal basso. O meglio: dal cuore.

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