Le 5 allergie più diffuse in estate

Le 5 allergie più diffuse in estate
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Neanche d’estate si può stare tranquilli quando si parla di allergie, tanto che le stime attestano una crescita di manifestazioni nei soggetti predisposti. Evenienza inaspettata durante le vacanze, sono un fatto reale, associato principalmente a cinque elementi, presenti sulla tavola o nell’aria. Quali frutti di mare e frutta fresca (soprattutto pesche e albicocche), pollini, imenotteri (api, calabroni and co.) e acari. Dalla Società Italiana Allergologia e Immunologia (Siaip), arrivano allora i consigli per conoscerle, prevenirle e gestirle al meglio.

1) Crostacei, molluschi e frutti di mare in genere

E chi in estate non si fa ingolosire da questi cibi buonissimi? Eppure sono pericolosi per molti italiani, sensibili alla componente allergica presente in alcuni di questi alimenti del mare. La quale può dare chiari sintomi già dopo pochi minuti dal consumo: orticaria, prurito o eczema; gonfiore del viso, labbra, lingua e gola, o di altre parti del corpo; formicolii alla bocca; dolore addominale, diarrea, nausea o vomito. Fino a sintomi anche più importanti come respiro sibilante, congestione nasale o problemi respiratori; vertigini e svenimenti fino, nei casi più gravi fra gli iper-allergici, anche shock anafilattico. Oltre che dai frutti di mare occorre cautelarsi anche da gamberi, scampi, vongole e seppie soprattutto che possono contenere un parassita, l’anisakis, fra i più pericolosi agenti allergizzanti.

Nocivo per tutti e in particolare per gli allergici, è possibile prevenirlo con strategie pratiche. Cioè con una accurata igiene, pulendo ed eviscerando il pesce il prima possibile per prevenire o abbassare il rischio che larve dagli intestini passino ai tessuti muscolari del pesce, ma anche evitando di mangiare pesce crudo e/o, nel caso, consumandolo in locali in cui sia garantita la massima igiene. Ancora, è bene congelare il pesce a -18° per almeno 96 ore ed anche oltre questo limite orario e una volta in padella cuocere il pesce in modo che anche la temperatura interna di cottura raggiunga e superi i 60° per almeno 10 minuti così da far morire le larve. Questo perché esse resistono all’affumicamento e alle marinature, dicono gli esperti della Siaip.

2) Pesche, albicocche e susine

Sono tra i frutti più amati e consumati in estate, eppure per alcuni non privi di rischi poiché contengono nella buccia una concentrazione di agenti allergizzanti. Anche in questo caso la strategia di prevenzione è semplice e pratica, basta infatti privare i frutti della loro pelle protettiva e metterli in bocca nudi. In questo modo è praticamente abbattuto il rischio che insorga e si sviluppi una sensazione pruriginosa in gola, normalmente non grave, primo segno di allergia.

3) Vespe, api e calabroni

Ovvero gli imenotteri di cui molti italiani, almeno 9 su 10, hanno sperimentato una volta nella vita il pungiglione, ma per il 5-10 per cento di questi, in larga misura adolescenti, il rischio potrebbe essere importante perché allergici al veleno di questi insetti. Per ripararsi dagli esiti reattivi della puntura, manifesti prevalentemente con pomfi, fino ai più rari casi di shock anafilattico qualche volta anche letale, è necessario ricorrere a una iniezione di adrenalina autoiniettata o a una terapia immunizzante, nei soggetti più sensibili. Innanzitutto la raccomandazione di Siaip è di non camminare scalzi sull’erba, di evitare di odorare da vicino i fiori, di fare attenzione all’area intorno a docce e piscine dove più facilmente si annidano gli imenotteri, ma anche ai cibi che costituiscono per questi insetti un forte richiamo così dopo aver mangiato all’aperto fate fagotto dei cibi e bevande avanzati, gettando via subito rifiuti e scarti.

4) Il polline

Nell’aria di soffioni e pollini ce ne sono a milioni, ma in estate è l’ambrosia che fiorisce soprattutto vicino a strade e ferrovie, a fare starnutire, colare il naso, gonfiare e lacrimare gli occhi, come accade per le graminacee. Tanto da poter sfociare anche in disturbi importanti alle vie respiratorie e oculari, come riniti, congiuntiviti e in alcuni casi asma. 

5) Gli acari

Questi minuscoli animaletti invisibili e fastidiosissimi sono una battaglia quattro stagioni. Non spariscono mai dalla nostra vita e soprattutto da quella degli allergici, che subiscono gli esiti degli allergeni contenuti nei loro escrementi in ogni periodo dell’anno. Gli acari sono infatti responsabili del 75 per cento di allergie respiratorie, dice Siaip, manifestandosi con starnuti irrefrenabili soprattutto al risveglio; attacchi di tosse secca durante il sonno; congestione e prurito nasale, naso chiuso o che cola, secondo la classica rinorrea; difficoltà respiratorie soprattutto notturne o durante uno sforzo, senso di oppressione toracica e asma. Che fare? La prima regola è curare bene la pulizia della stanza, specie dei divani e materassi delle case al mare o in campagna aperte raramente, cambiando settimanalmente lenzuola e coperte, che vanno lavate con acqua calda a temperature non inferiori ai 60 gradi, e rivestendo materassi e cuscini con fodere anti acaro.


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