Le 102 primavere di nonna Maria, decana del paese

Le 102 primavere di nonna Maria, decana del paese
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Con 102 primavere Maria Rosa Sandrini è la decana del paese. Non ha di certo perso la grinta «Maria mulinéra» che sabato ha festeggiato circondata dall'amore della sua intera famiglia riunita.

Nata a Castelnuovo di Asola il 21 aprile 1915, si è trasferita con l'intera famiglia a Visano a 15 anni. Nella frazione asolana gestivano il mulino del paese, attività che oltre ad averle regalato il soprannome di «mulinéra»  l'ha vista impegnata in prima linea nella consegna dell'indispensabile ingrediente in tutte le famiglie. «Quanti sacchi ho portato sulle spalle» è una delle sue frasi ricorrenti che si alternano a ricordi, ormai confusi, di giochi, messe e momenti di vita vissuta intensamente. Dopo il matrimonio con Italo Franzoni, da tutti conosciuto come Fausto, capostazione deceduto ormai 33 anni fa, si è dedicata al lavoro nei campi e alla famiglia, senza rinunciare alla passione del ballo.

I figli Gigliola, che ora abita a Castel Goffredo con il marito Aldo, e Roberto che divide con lei e la moglie Marisa la villetta in via Martiri della Libertà, le hanno regalato la felicità di essere nonna per 3 volte e, poi, bisnonna altre 4 volte. «Quando ho avuto mia figlia mi ha aiutato tantissimo - ha raccontato la nuora Marisa - perché io lavoravo in proprio, come artigiana. È sempre stata una nonna buona, una donna che mi ha insegnato l'ordine e la precisione e tuttora se trova qualcosa fuori posto lo fa notare». Che sia particolarmente dedita all'ordine lo conferma anche l'affezionata Tetyana che la segue nella sua quotidianità da quando, a 92 anni, è stata operata al femore. «Giorno dopo giorno sono trascorsi 10 anni - ha commentato Tetyana - la nonna è una signora buona e tranquilla, dorme tutta la notte, è brava e mi ascolta sempre. È sempre stata  precisa e voleva controllare tutto».

E non ha di certo perso, oltre la chiacchiera, l'appetito: mangia con gusto i piatti che Tania e Marisa le preparano, in particolare il risotto con i funghi, e ama sentire ancora la consistenza delle pietanze. Non datele frullati o pappette, non fanno per lei. «Era brava a far da mangiare - ha spiegato la nuora - ma è sempre stata insicura per questo non riusciva a insegnarmi a cucinare. Ha sempre mangiato in modo molto regolato, si faceva il suo piattino e non sgarrava soprattutto dopo che le hanno detto di avere il colesterolo alto, ha eliminato la carne di maiale».

Tra le sue passioni quella dell'uncinetto, tecnica che ha perfezionato realizzando coperte e tende per tutta la famiglia. Fervente fedele, era una presenza fissa a messa così come nella processione del Venerdì Santo, ora viene raggiunta a casa dal parroco una volta al mese per la comunione. È stata forse la sua costante regolatezza di principi quanto di operato, l'elisir di lunga vita che l'ha vista salutare, spesso prematuramente, per l'ultima volta tutti i suoi 7 fratelli. Fede, duro lavoro e saldi principi, i segreti per vivere a lungo.


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