Orzinuovi

Si laurea quattro volte per sconfiggere il dolore

Al lutto ognuno reagisce a modo suo: Cesare Bertulli, 46 anni, quattro volte "dottore", lo ha fatto immergendosi nei libri di testo.

Si laurea quattro volte per sconfiggere il dolore
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A 46 anni è diventato «dottore» per ben quattro volte: quattro lauree conseguite per poter esorcizzare il suo dolore e convivere con il vuoto lasciato dalla morte.

Si laurea quattro volte per sconfiggere il dolore

Un incidente, un trauma, un lutto improvviso. Fatti che tutti nella vita hanno dovuto affrontare, ferite che hanno lasciato il segno, che non si sono mai rimarginate del tutto e che per molti ancora sanguinano. Ognuno reagisce a modo suo, Cesare Bertulli, di Orzinuovi, ha dovuto fare i conti con un lutto improvviso per ben due volte. Il primo nel ‘99, la sorella maggiore Rosanna gli è stata portata via in un incidente d’auto un sabato sera, in una delle così dette «stragi del weekend». E poi nel 2020 la mamma, vittima del Covid, che se l’è presa.

E lui, da quel lontano 1999 ha iniziato a studiare: testa bassa e naso sui libri, un paragrafo dopo l’altro, un esame dopo l’altro e una laurea dopo l’altra, per poter esorcizzare quel dolore ancora troppo vivo e troppo forte e omaggiare la memoria di Rosanna e negli ultimi anni della mamma, affinché possano vivere per sempre. Almeno nelle sue tesi. Un risultato eccezionale, del quale pochissimi sono a conoscenza anche perché Bertulli è molto riservato. Con questi titoli e con le sue soddisfazioni però vuole lanciare dei messaggi ben chiari.

«Nella vita sono assistente ad personam in un istituto di Brescia e sono un professore di alfabetizzazione in una scuola della zona: in sostanza sono un insegnante di italiano - ha spiegato con semplicità e molta umiltà - Mi sono laureato nel 2000 alla statale di Milano in Scienze politiche, poi nel 2006 in Giurisprudenza e nel 2015 in Scienze Storiche mentre nel 2021, alla Cattolica di Brescia in Filologia Moderna. Non colleziono lauree, ho un motivo ben preciso per il quale continuo a studiare».

La storia di Cesare Bertulli

Un motivo serio, toccante e molto personale

«Nel 1999 è venuta a mancare mia sorella Rosanna, aveva quattro anni in più di me ed è stato a causa di un incidente in una strage del sabato sera: è stata una vittima - ha raccontato - Lei faceva l’assistente sociale e poco prima di morire si era iscritta in università per conseguire una seconda laurea, una specializzazione. Mi ricordo che era davvero entusiasta. Poco dopo se n’è andata. Fino a quel momento non sono mai stato uno studente modello: a scuola andavo male, volevo fermarmi alla terza media e alle superiori sono anche stato bocciato. Mi sono iscritto all’università ma avevo davvero tanti esami arretrati. La sua morte mi ha spinto a migliorare, il lutto mi ha fatto reagire così. Ha aumentato in me la voglia di studiare: c'è chi fa altro, chi preferisce perdersi mentre in me è scattato qualcosa. Ho deciso di convertire le energie negative e trovare una valvola di sfogo proprio sui libri. Tutte le mie soddisfazioni sono arrivate dopo la morte di mia sorella».

Una spinta che l’ha portato al successo, tutto dedicato a Rosanna.

«Volevo elaborare la morte in maniera sana, non cadendo negli eccessi, nell’alcol e nelle droghe - ha proseguito - La prima laurea è stata in Scienze Politiche e la tesi era proprio in memoria di mia sorella. Quando ho finito però sentivo come un vuoto dentro di me, un dubbio di non aver portato a termine qualcosa. Così mi sono iscritto a Giurisprudenza, comunque inerente ai miei studi precedenti. Rosanna faceva l’assistente sociale, e ho intrapreso il percorso del Diritto di Famiglia, in suo ricordo. Anche quella tesi l’ho dedicata a lei. Mi sono accorto però che nonostante fosse passato qualche anno non avevo ancora elaborato il lutto e mi sono iscritto a Scienze storiche».

Forte della sua passione per la storia ha portato a termine anche quel percorso di studi.

«La tesi non c’entrava nulla con la materia, era sulla tutela delle donne straniere in Italia, un lavoro da assistenti sociali - ha spiegato - Anche questa per tenere vivo il suo ricordo. L’ultima laurea l’ho conseguita in un anno, in Filologia Moderna. A marzo 2020 è morta mia madre, contagiata dal Covid. Ho rivissuto la situazione degli anni precedenti e ho deciso di iscrivermi a una nuova facoltà. Come libri ho utilizzato quelli dello scientifico di mia sorella che ho ritrovato, studiando sui suoi appunti. La tesi verte sulla sacra famiglia e sulla casa madre, come struttura scolastica e pedagogica, dedicandola sempre a Rosanna ma anche a mia madre, sottolineando l’importanza e l’amore della famiglia».

L'intervista completa sul Manerbio Week in edicola

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