L'operazione

Latitante arrestato a Brescia dopo due anni di fuga: si nascondeva in un bunker

Su di lui pendeva un mandato d’arresto europeo emesso dalla Germania a seguito di una condanna a 10 anni per una truffa di 200 mila euro

Latitante arrestato a Brescia dopo due anni di fuga: si nascondeva in un bunker
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Latitante arrestato a Brescia dopo due anni di fuga.

Latitante arrestato a Brescia

Si sottraeva da quasi due anni alle ricerche delle Autorità e su di lui pendeva un mandato d’arresto europeo emesso dalla Germania a seguito di una condanna a 10 anni per una truffa di 200 mila euro: arrestato in Italia dagli uomini della Polizia di Stato di Brescia un cittadino tedesco.

L’indagine è scaturita da una richiesta di cooperazione internazionale di polizia da parte delle Autorità tedesche, per la quale è stata interessata la Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Brescia Gli accertamenti tecnici esperiti dagli specialisti del Servizio Polizia Postale hanno portato alla localizzazione dell’abitazione da cui era stata effettuata una connessione per l’accesso alla casella email in uso al ricercato, risultata essere nel bresciano.

Ulteriori approfondimenti tecnici e servizi di appostamento mirati degli investigatori della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Brescia, immediatamente interessati, hanno confermato l’effettiva presenza del soggetto all’interno di una lussuosa villa, risultata essere di proprietà di una donna tedesca.

Era nascosto in un bunker della villa

D’intesa con la Procura della Repubblica di Brescia, lo scorso 27 settembre 2023 il personale della Postale ha pertanto perquisito l’abitazione trovando il ricercato, che era nascosto in un bunker sotterraneo della villa, un piccolo locale di ridotte dimensioni, scarsamente illuminato e protetto da una moltitudine di telecamere dove viveva in condizioni igieniche precarie tra sporcizia e avanzi di cibo.

Nei guai anche la proprietaria della villa, indagata del reato di favoreggiamento personale proprio in considerazione degli evidenti rapporti di complicità con il ricercato, il quale era - tra l’altro - evaso dagli arresti domiciliari che stava scontando in Italia. I soggetti sono comunque da ritenere innocenti fino a sentenza irrevocabile.

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