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L’arte della carta di Meiko Yokoyama protagonista al Museo Mazzocchi

Interamente realizzate con il Tengujo (la carta giapponese, per l'appunto), le opere saranno esposte per tutto il mese di giugno

L’arte della carta di Meiko Yokoyama protagonista al Museo Mazzocchi
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La sottile e delicata arte del Tengujo (o carta giapponese) sarà protagonista al Museo Mazzocchi, dove per tutto il mese di giugno saranno esposte le opere di Meiko Yokoyama. Una mostra emozionante, dove l’estetica e il modo figurativo dell’arte rinascimentale italiana si fondono con temi e significati tipici del Sol Levante in quadri colorati ed evocativi, realizzati armata di carta, colla e tantissima precisione.

L’arte della carta di Meiko Yokoyama protagonista al Museo Mazzocchi

Ricavata dalla pianta di gelso, la carta giapponese al tatto si comporta come un tessuto, quasi un velo. E’ caratterizzata da fibre molto lunghe che la rendono unica al mondo: leggerissima e trasparente, ma anche molto resistente, è utilizzata soprattutto nelle operazioni di restauro. Meiko-san, invece, ne ha fatto lo strumento di un’arte tutta sua.

L’artista è originaria della città di Kochi, che si trova nell’omonima prefettura nella regione isola dello Shikokyu, cuore della produzione della carta giapponese (azienda Hidaka Washi). Eppure l’ha scoperta solo quando a 20 anni è arrivata in Italia, seguendo la sua passione per il Rinascimento, per studiare all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, dove ora vive. Oggi è Ambasciatrice della Carta Giapponese nel nostro paese e collabora con i musei per diffondere la cultura e l’uso di questo straordinario strumento.

La mostra aperta per tutto il mese di giugno

Il suo percorso l’ha portata anche nel Bresciano. Prima a Dello, ora al Museo di Arte Orientale di Coccaglio, accolta dal curatore Paolo Linetti, dove ha allestito una mostra incentrata sulla figura femminile (un omaggio Eva Dea e all’influenza che le donne hanno avuto nella cultura locale). Nelle sale del museo, grazie all’abile utilizzo della carta e a un gioco di luci e trasparenze che ne valorizza la struttura, prende vita la Beatrice dantesca accanto ad altre figure della tradizione giapponese: i tratti sono rinascimentali, ma l’anima è quella del Giappone.
Una mostra da non perdere, aperta a tutti gli interessati e visitabile fino a fine giugno durante gli orari di apertura del museo.

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