le iniziative

L’appello di padre Gian Paolo ai giovani per il Congo

Dal suo paese natale è partita una raccolta fondi per sostenere i suoi due progetti, un libro di racconti e un manuale per aiutare la popolazione

L’appello di padre Gian Paolo ai giovani per il Congo

L’appello di padre Gian Paolo ai giovani per il Congo.

Per il Congo l’appello di padre Gian Paolo

Il Congo chiama e Gottolengo risponde all’appello lanciato da padre Gian Paolo Pezzi, che dall’Africa porta avanti la sua missione di vita, che è quella di stare a fianco della gente. Un appello che è rivolto ai giovani della Bassa, coetanei o poco più di quelli che lo circondano ogni giorno nel paese africano martoriato da guerra e violenza. E’ così che si è aperta la serata dedicata a lui durante la scorsa edizione della Sagra della patata per raccogliere fondi, con un video che racconta la situazione in cui si trova ad operare il padre comboniano.

«Il Congo è una terra splendida ma per la sua gente è diventato un inferno, i minatori scavano il Colta, materiale indispensabile per per smartphone e tecnologie e questo paese ne possiede il 70 per cento della disponibilità mondiale ma la ricchezza finisce altrove – ha raccontato Pezzi – A loro restano povertà guerra e morte. Troppi giovani muoiono, alcuni anno sangue sulle mani altri solo fango e proprio questa ricchezza contesa li mette in conflitto. Nell’est del paese la violenza dei gruppi armati ha costretto oltre 8 milioni di persone ad abbandonare le proprie case. Solo negli ultimi mesi quasi 500mila bambini hanno dovuto fuggire, nelle città mancano acqua, cibo e cure mentre le epidemie aggravano ogni giorno il bilancio dei morti».

Qui ha deciso di operare il missionario gottolenghese, 83 anni di cui 60 nella comunità dei Comboniani e più di 57 anni di ordinazione sacerdotale.

«Se guardo indietro alla mia vita c’è stato un momento molto importante a 17 anni al Liceo quando un padre predicatore gesuita ci disse “ciascuno di noi nella vita ha quattro vocazioni, la prima alla vita, a vivere pienamente che mi ha insegnato ad andare sempre un passo più in là di quello che è comodo e facile; la seconda vocazione è alla fede, Dio ci chiama al battesimo, la terza è quella ad uno stato di vita , essere preti, frati, sposati, ognuno ha una posizione chiara nella vita, deve scoprirla seguirla e poi viverla e la quarta vocazione che riassume tutte queste è la vocazione personale, la cui base è essere se stessi, non aver paura di esserlo partire dall’identità personale che si conquista andando sempre un passo più in là. E così a 79 anni chiedo di tornare in Congo e ricomincio di nuovo, credevo di essere alla fine della vita e invece mi trovo a ricominciare da capo, imparare una lingua e una cultura nuove, progetti e attività da imparare: scrivere libri, trasmissioni radio, predicare, insegnare e dirigere la scuola per i ragazzi di strada, visitare le parrocchie e soprattutto fare una presenza che mi rinnovi il cuore e la vita, ricominciare da capo a essere missionario».

Questo il padre ha raccontato ai giovani radunati sotto il tendone della festa tra musica e divertimento, trasformando la serata in un momento di riflessione e consapevolezza.

«In mezzo a tanta fragilità resta viva una speranza: la formazione delle nuove generazioni. Con questa serata e il suo contribuo vogliamo dare il nostro piccolo sostegno a questo cammino perché la musica la solidarietà e la fraternità possano restituire dignità e futuro perché nessun sogno vada perduto – hanno detto i volontari della parrocchia e dell’oratorio che sostengono l’opera dei missionari nel mondo – Il suo sogno è grande: aiutare i ragazzi e i giovani a crescere, a scoprire che la felicità non è un’illusione ma un cammino possibile, fatto di scelte concrete, di speranza e di amore. Padre Gian Paolo ha già pubblicato un libro in lingua swahili e kinande dal titolo “Abbi stima del tuo corpo, tempio del Signore”, dedicato all’educazione sessuale e alla prevenzione delle malattie. Ora il suo sogno continua con altri due progetti editoriali: un libro di racconti per ragazzi in lingua swahili, per insegnare attraverso storie semplici cinque modi per crescere bene: prendersi cura di sé, coltivare relazioni sane, gestire le emozioni, sviluppare pensieri utili e imparare ad amare gli altri e un manuale per l’animazione missionaria, con testi capaci di trasmettere la bellezza del Vangelo nella lingua della sua gente. Questa sera, con la nostra musica, con il nostro entusiasmo e con la nostra generosità, possiamo diventare parte di questo sogno. Possiamo dare una mano a costruire un futuro diverso».

Un viaggio nella vita dei giovani congolesi

Un futuro diverso per una parte del mondo dove la violenza e i soprusi sono quotidianità da decenni, forse secoli e che a distanza si fatica a comprendere forse appieno. A questo è servito anche il momento di confronto con padre Gian Paolo e le domande a lui poste per raccontare meglio cosa vuol dire fare missione in Africa, passando dal momento più bello o divertente che ha vissuto tra i bambini e i ragazzi in Congo o spiegando come il libro sull’educazione del corpo aiuti a vivere meglio e a proteggersi dalle malattie. Aspetti che permettono di confrontare culture diverse e capire la vita quotidiana dei giovani congolesi.