L'appello dei genitori al Presidente Mattarella: "Sia garante sulla riapertura delle scuole"
Tra i firmatari anche i rappresentanti alcuni istituti di Brescia e della Provincia, fra cui Castegnato, Salò, Rovato, Palazzolo, Chiari, Leno, Carpenedolo, Pontoglio e Ghedi.

Una voce si è alzata da tutta l'Italia per "proteggere" la scuola. Quella dei genitori di oltre seicento istituti che si sono rivolti al presidente Mattarella affinchè interceda con il Governo e "sia garante sulla riapertura delle scuole", che alla luce delle nuove disposizioni sembrano andare incontro a tantissime difficoltà e disposizioni penalizzanti.
L'appello dei genitori al presidente Mattarella
Si sono uniti in un unico coro e si sono rivolti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per esternare "le motivate preoccupazioni a poco più di un mese dall'avvio del nuovo anno scolastico" e chiedere "risposte certe, qualitative e convincenti, nonché di nette e trasparenti assunzioni di responsabilità, sia dal punto di vista di una concreta prevenzione sanitaria a tutela del diritto alla salute, che da quello di una ripresa scolastica in grado di assicurare piena istruzione a tutti gli studenti e le studentesse". Sono le voci dei rappresentanti dei genitori di 661 Istituti scolastici di tutta Italia, tra cui alcuni bresciani (tra questi scuole di Castegnato, Salò, Rovato, Palazzolo, Chiari, Leno, Carpenedolo, Pontoglio e Ghedi), di fronte ad una modalità di riapertura delle scuole che potrebbe pregiudicare la qualità della didattica e, di conseguenza, la formazione degli studenti.
La scuola negata
Dalla riduzione dell'orario scolastico all'accorpamento di più discipline, dall'unione degli "esuberi" della primaria in classi di età diverse per mancanza di spazi, fino alla situazione delle scuole dell'infanzia, che non essendo scuola dell'obbligo sembrano essere finite nel dimenticatoio. Questa la situazione denunciata dai genitori.
"Negli ultimi due mesi e, soprattutto, nelle ultime settimane, si sono succedute dichiarazioni, anticipazioni, relazioni e bozze, fino all’emanazione del Piano Scuola da parte del Ministero che, però, non delinea un chiaro e valido quadro di riferimento e di responsabilità che possa tradursi in un piano operativo attuabile in tutte le Scuole statali della Repubblica garantendo, in modo omogeneo e qualitativo, quanto necessario per una ripresa degna di questo nome".
Insomma: per i genitori le linee guida fornite da Governo, che dovrebbero facilitare la ripresa delle attività scolastiche, rischiano invece di tradursi dopo il fermo sanitario legato al Covid-19 in una "scuola negata".
"Si prospetta uno sconcertante declassamento del modello didattico e l’inaccettabile riduzione del tempo dedicato alla didattica curricolare frontale, presentato al Paese come modernizzazione, che comporterebbe l’abbassamento della loro futura preparazione, se non addirittura la riduzione dell’accesso all’istruzione che è dovere ineludibile della nostra Repubblica democratica - hanno poi concluso - A seguito di quanto sopra esposto, certi del Suo ascolto ed interessamento, ci rivolgiamo a Lei in qualità di Presidente della Repubblica, primo garante della Costituzione, confidando nell’autorevolezza e nelle capacità della sua persona, affinché nel ruolo istituzionale da lei rivestito possa intercedere sul Governo - hanno concluso - Questo affinché alla scuola vengano realmente assicurate tutte le attenzioni, le cure e le risorse necessarie per una vera e piena ripartenza e per ritrovare la dignità di pilastro costituzionale portante della nostra democrazia"

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