Il caso

L'antenna si farà nonostante il "no" del Comune di Adro

Il nuovo impianto di telefonia sarà installato in via Brutelli

L'antenna si farà nonostante il "no" del Comune di Adro
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Il Comune di Adro ha detto "no", ma questo non eviterà l'installazione di una infrastruttura per le telecomunicazioni su un terreno situato in Via Brutello. Ad annunciarlo la stessa Amministrazione adrense, con una nota che ricostruisce la vicenda.

L'antenna si farà nonostante il "no" del Comune di Adro

"La legge vigente attribuisce alle compagnie telefoniche un’ampia libertà d’azione, esautorando gli enti locali ed eliminando sostanzialmente ogni possibile limitazione o condizionamento alla localizzazione dei nuovi impianti. In questo caso viene meno anche il principio di precauzione in materia di tutela della salute, in quanto Arpa ha espresso un parere positivo relativamente ai limiti di esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, nonostante la vicinanza della struttura alla Rsa e alle abitazioni private. Come Amministrazione riconosciamo l’importanza dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione nelle telecomunicazioni, ma riteniamo altresì che interventi come questo debbano essere necessariamente condivisi e concordati con le comunità, e quindi gli enti che governano i territori. Un Comune deve poter avere voce in capitolo riguardo la localizzazione di queste infrastrutture sul proprio territorio, per garantire un corretto equilibrio tra le esigenze tecnologiche e la tutela del paesaggio e della comunità. Oggi, invece, la decisione è lasciata fondamentalmente agli accordi tra le compagnie telefoniche e i privati, senza alcuna possibilità di intervento da parte dei Comuni, che perdono ogni tipo di autonomia".

Una situazione che rende di fatto impotenti gli enti locali in materia di antenne telefoniche. Nel Piano di Governo del Territorio (PGT) del 2012, il Comune di Adro esplicitamente escluso la possibilità di installare antenne in aree agricole di valenza paesistica e ambientale, ma
questa disposizione non ha alcun valore, essendo superata dalla legislazione nazionale vigente. Negli ultimi anni, diverse società avevano manifestato l’interesse per l’installazione di un’antenna in quella zona, chiedendo la disponibilità al Comune di aree pubbliche, ma
all’epoca non era stato avviato alcun confronto per valutare altre possibili collocazioni. Tra il 2022 e il 2024, il Comune aveva respinto due volte le pratiche edilizie presentate per la realizzazione di un impianto in quell’area, confermando la propria contrarietà all’opera sia con l’attuale Amministrazione che con la precedente.

Vani gli incontri con i referenti della società

In extremis, l'Amministrazione guidata dal sindaco Davide Moretti ha tentato pure la strada della mediazione.Ma è intervenuto il Tar, dando ragione alla società di telefonia.

"Nel tentativo di individuare una soluzione alternativa, lo scorso dicembre abbiamo incontrato i referenti della società proponente, suggerendo diverse aree alternative. Tuttavia, la società ha scelto di proseguire con il ricorso al Tar, ritenendo di aver già avviato il processo e di non aver riscontrato disponibilità al dialogo in passato. A fine gennaio, il Tar ha dato ragione alla compagnia telefonica, confermando che, sulla base della normativa attuale, l’antenna potrà essere installata in Via Brutello indipendentemente dal parere del Comune. Dopo aver valutato con il nostro legale la possibilità di ulteriori azioni, abbiamo constatato che le possibilità di impedirne la realizzazione o anche solo di ritardarla sono pressoché nulle, comportando un inutile aggravio di spese per l’ente. Pertanto, l’unica strada percorribile sarà lavorare per mitigare il più possibile l’impatto visivo dell’antenna, compito di cui si occuperanno gli uffici comunali. Riteniamo inaccettabile che i Comuni siano privati di qualsiasi strumento decisionale su trasformazioni così significative del territorio. Per questo, facciamo appello ai legislatori affinché venga rivista la normativa nazionale, restituendo agli enti locali il diritto di partecipare attivamente a scelte che riguardano il futuro della propria comunità e del proprio territorio".

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